
Decine di migliaia di ettari travolti dall'acqua e dal fango con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais e altri cereali, frutteti e vigneti sradicati, agriturismi, serre, cantine, fabbricati e capannoni invasi dall'acqua, strade rurali franate: è il primo bilancio dell'ondata di maltempo, che ha colpito le campagne italiane, secondo il monitoraggio di Coldiretti, con la situazione più grave in Emilia Romagna. Le abbondanti e frequenti precipitazioni hanno creato difficoltà nella mietitura del grano e ritardato notevolmente la semina di mais e soia. A causa delle avversità atmosferiche è stato difficile raccogliere il maggengo. Durante tutta la stagione le colture orticole e frutticole hanno subito le follie climatiche ed ora i terreni inzuppati, dove si coltiva anche il pregiato radicchio sono quasi impraticabili. Il settore, che forse rischia di patire di più è quello zootecnico – commentano i tecnici di Coldiretti che stanno ricevendo le segnalazioni dagli imprenditori agricoli - Le scorte di foraggio e di insilato si stanno esaurendo e non si riesce ad entrare nei fondi per trinciare il mais. Anche l'ultimo sfalcio dei prati è saltato. La stagnazione idrica e le abbondanti precipitazioni stanno mettendo in difficoltà diverse colture: dal spaccatura delle mele alla soia, che non si riesce a raccogliere, passando per l'impossibilità di seminare il grano a causa dei campi zuppi d'acqua. "Il depauperamento dei terreni ed il rischio idrogeologico devono far riflettere le istituzioni. Agire strategicamente con opere infrastrutturali necessarie – aggiunge Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto - Occorre realizzare anche invasi per non perdere l'acqua, che cade abbondante in alcuni periodi dell'anno e poterla impiegare nei momenti di siccità. Nel caso di abbondanti precipitazioni, l'attenzione non può che volgere al fondamentale ruolo rivestito dai consorzi di bonifica: di tutela per il mantenimento di corsi d'acqua in buono stato e di soccorso con idrovore a supporto degli interventi urgenti - insiste Salvan – Della loro presenza non si deve prendere atto solo in emergenza; ogni giorno l'impegno di questi enti è indirizzato alla sicurezza idraulica e su questa partita nessuno deve essere escluso come responsabilità civile di ogni singolo cittadino. Il costo dei pompaggi dell'acqua di questi giorni ricadrà soprattutto sugli agricoltori, principali contribuenti del sistema: confidiamo nell'attenzione delle istituzioni e del relativo supporto economico." Dinanzi ad una situazione sempre più grave, Coldiretti chiede alle istituzioni, da quelle nazionali a quelle europee, di garantire l'erogazione rapida di aiuti a sostegno delle imprese danneggiate e soprattutto di mettere in atto tutta la programmazione necessaria di opere ed interventi, grandi e piccoli, per rendere più sicuro il territorio, mettendolo in condizione di affrontare eventi climatici così impattanti.