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NASCE UN NUOVO FOSSO PER DIFENDERE LA CITTA’ DALLE ALLUVIONI

Pubblicato il 13/11/2024

Tra via Salvadori e via Padre Teodosio (dove strade, ferrovia, case e corsi d'acqua si intrecciano formando un tutt'uno) ha colpito duro il violento nubifragio che il 27 luglio 2019 ha investito la città di Arezzo.

Di fronte alle intense piogge, la fossetta della linea ferroviaria si è dimostrata insufficiente ad accogliere l'ingente afflusso di acque, che provenivano dalle aree a monte, compresa la zona della Sella.

È in questa zona, così gravemente ferita nel luglio 2019, che oggi si concentra uno dei più importanti interventi programmati per la mitigazione del rischio idraulico delle aree cittadine.

Al lavoro il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno che sul posto, questa mattina, ha illustrato lavorazioni ed obiettivi.

"L'intervento finanziato con fondi della Protezione Civile – spiega Serena Ciofini, caposettore difesa idrogeologica del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno - consiste nella realizzazione di un nuovo fosso: un tracciato parallelo all'attuale fossetta della ferrovia, idoneo a smaltire le portate di piena, che mediamente possono verificarsi una volta ogni 30 anni. Il progetto, oltre alla riprofilatura di un tratto del fosso esistente con adeguamento della sezione, prevede più a valle una deviazione del corso d'acqua rispetto al suo attuale tracciato: di fatto verrà realizzato un nuovo fosso, lungo 630 metri, fino all'immissione nel torrente Vingone, che sarà anche interessato da opere complementari: a valle della ferrovia, infatti, saranno realizzate opere di difesa, sia in destra che in sinistra idraulica, per migliorare la tenuta del corso d'acqua" conclude Ciofini.

"L'intervento rappresenta un tassello importante del puzzle di progetti finanziati con fondi della Protezione Civile, attualmente in fase di realizzazione da parte di diversi soggetti attuatori, tra cui il nostro Consorzio di bonifica. Si tratta di un investimento importante dell'importo di circa 1.300.000 euro e che consentirà il riassetto idraulico di una zona fortemente urbanizzata. È evidente che diventa sempre più urgente pianificare lavori strutturali e nuove opere per poter rispondere alle necessità di un territorio esposto a fenomeni meteorologici sempre più intensi e violenti, ma sempre meno prevedibili. La manutenzione ordinaria, che è la mission del nostro ente consortile, è preziosa per conservare in efficienza le sezioni dei corsi d'acqua, ma non può bastare per fronteggiare le emergenze climatiche. Proprio per questo ANBI ha chiesto al Governo un piano straordinario per la mitigazione del rischio idraulico, perché in futuro si possa lavorare più sul fronte della prevenzione che sul fronte dell'emergenza" commenta la presidente dell'ente consorziale, Serena Stefani, anticipando che i lavori si concluderanno entro la fine dell'anno.

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