Con l'anno nuovo il torrente Sovara guadagna sicurezza ed ancora una volta, per attenuare il rischio idrogeologico, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno "gioca la carta" dell'ingegneria naturalistica.
L'importante criticità, portata alla luce dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno e curata con tecniche "green", interessa il tratto al confine tra i comuni di Anghiari e Monterchi, subito a valle della Strada Statale 73, a ridosso di quello, che sarà il futuro percorso della strada Due Mari.
In seguito all'esecuzione della normale operazione di manutenzione ordinaria, programmata nel piano delle attività, i tecnici consortili avevano potuto constatare che parte di una vecchia palificata era ormai dissestata e parzialmente aggirata dalla corrente.
"Il dissesto aveva generato una profonda ferita nell'arginatura destra, che risultava notevolmente indebolita ed ormai esposta all'azione della corrente" spiega Enrico Righeschi, ingegnere del settore difesa idrogeologica dell'ente consorzxiale e referente della Unità Idrografica Omogenea Valtiberina.
"Il Consorzio di bonifica ha così deciso di intervenire per sanare la problematica. La scelta progettuale, elaborata dall'ente consorziale ed approvata dal Genio Civile Valdarno Superiore, è caduta sull'installazione di un'opera "mista", poco impattante e perfettamente inserita nel contesto rurale circostante, che ospita terreni vocati principalmente alla coltivazione del tabacco, prodotto leader della Valtiberina" commenta Righeschi, che aggiunge: "Nelle fondazioni ed al piede di sponda è stata inserita una scogliera in massi ciclopici per dare stabilità alla struttura; al di sopra di questa sono stati posizionati quattro ordini di palificata doppia in legno vivo, riempiti con materiale reperito in loco, protetto da un stuoia anti-erosione e anti-dilavamento. È stato infine ripristinato il coronamento arginale per consentire il passaggio di mezzi meccanici di dimensioni ridotte da impiegare per l'esecuzione di future manutenzioni."
"Oltre ad avere un minor impatto rispetto alla consueta installazione di strutture in massi ciclopici, la soluzione mista scogliera-palificata ha prodotto un notevole risparmio di risorse e ha consentito l'utilizzo di materiali naturali ed autoctoni. Il nostro ente è impegnato a promuovere soluzioni green per coniugare sempre meglio difesa idrogeologica e conservazione delle caratteristiche ambientali. In questo caso si è seguito il metodo già impiegato con successo per le sistemazioni in ingegneria naturalistica delle sponde in frana, realizzate lo scorso anno sulla Reglia dei Mulini di Anghiari" conclude la presidente dell' "Alto Valdarno", Serena Stefani.