Nel corso dell'anno 2025 i consorzi di bonifica umbri svolgeranno lavori per 80 milioni di euro e progettazioni per 115 milioni finalizzati ad una gestione attenta del territorio sotto il profilo della mitigazione del rischio idrogeologico e della gestione della risorsa irrigua: tutte azioni volte anche a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, a causa dei quali si passa, infatti, dalla siccità alle alluvioni con danni economici ingenti.
Nelle progettazioni, i consorzi di bonifica hanno anche incluso le realizzazioni di invasi per il recupero dell'acqua piovana da utilizzare per l'irrigazione di soccorso; per questo tipo di lavori si privilegia l'utilizzo e lo sfruttamento di cave dismesse.
Una delle importanti attività, che i consorzi di bonifica svolgono costantemente è la manutenzione sia straordinaria che ordinaria sui corsi d'acqua e le infrastrutture idrauliche: un fiore all'occhiello a beneficio di tutto il territorio.
Anche sotto il profilo occupazionale ed economico rappresentano un elemento di sviluppo per la regione: oltre che sull'occupazione diretta dei propri dipendenti, la mole dei lavori, che viene realizzata, produce effetti positivi anche per tutte le imprese dell'indotto.
Non ultimo è il messaggio culturale, che i consorzi di bonifica comunicano ai cittadini e soprattutto alle scuole con idonei progetti per divulgare l'importanza della gestione dell'acqua ed il rispetto dell'ambiente.
All'incontro con i mass-media, organizzato nell'ambito dell' "Operazione Verità" promossa a livello nazionale da ANBI, sono intervenuti Paolo Montioni, presidente e Candia Marcucci, direttore di ANBI Umbria; Massimo Manni, presidente e Carla Pagliari, direttore del Consorzio di bonifica Tevere Nera; Mario Mori, presidente e Carlo Baldassari, direttore del Consorzio di bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia.