
Trovare un equilibrio proficuo tra le diverse esigenze ed i differenti utilizzi della risorsa idrica in modo sostenibile ed in modalità resiliente è una delle grandi sfide dei nostri tempi soprattutto alla luce dei mutamenti del clima in atto e considerando le fragilità geomorfologica dei territori. È per queste ragioni e per approfondire molto concretamente le articolate dinamiche della periodica manutenzione dei corsi di acqua che alla Corte di Giarola a Collecchio, nella sede dell'Ente Parchi Emilia Occidentale, si è tenuto un incontro, che ha visto gli interventi di Regione Emilia-Romagna, Consorzio della Bonifica Parmense ed Ente Parchi Emilia Occidentale. Al centro del focus di approfondimento sono stati gli esiti emersi dall'analisi-campione, finanziata da Regione Emilia-Romagna e richiesta dall'Ente Parchi alla ditta GenTech, per effettuare lo "Studio del reticolo idrografico secondario nel contesto del SITO ZSC/ZPS IT4020017 – Aree delle risorgive di Viarolo, bacini di Torrile, fascia golenale del Po", consistente in una serie monitoraggi, al fine di rilevare la presenza di habitat e specie di interesse conservazionistico in un'area di pregiodel reticolo idrografico secondario (Sito Rete Natura 2000). L'incontro è stato propedeutico ad ulteriori confronti tra Consorzio di Bonifica ed Ente Parchi per cercare di individuare la modalità di manutenzione dei canali di bonifica, più coerente possibile con le necessità ambientali, senza però diminuire i livelli di difesa idraulica dell'area. Il direttore generale della "Bonifica Parmense", Fabrizio Useri, sottolinea: "Il cambiamento climatico in atto ci obbliga oggi, molto più spesso che nel recente passato, a manovre idrauliche improvvise, quanto necessarie, per la sicurezza dei territori e delle comunità insediate; al netto di questo è importante, al contempo, trovare un punto di equilibrio condiviso, che consenta di valorizzare al meglio gli habitat presenti all'interno delle nostre canalizzazioni di bonifica con il loro valore in termini di biodiversità e fitodepurazione della risorsa." Il direttore dell'Ente Parchi, Marcella Ghiretti, afferma che "lo studio effettuato è stato avviato circa un anno e mezzo fa, grazie a risorse regionali ed ha avuto lo scopo ambizioso di avviare una gestione condivisa dei canali secondari tra Ente Parchi e Consorzio di Bonifica, che sono enti con obiettivi istituzionali differenti, ma con le medesime necessità di affrontare il cambiamento climatico, preservando al contempo la sicurezza pubblica, la fragilità e la peculiarità ambientale dei territori monitorati. Lo studio, infatti, ha messo in evidenza la presenza di habitat importanti lungo i canali dell'area in oggetto, ma la loro conservazione deve avvenire nel rispetto delle esigenze idrauliche ed agricole del territorio." Il direttore generale "Cura del Territorio e Ambiente" della Regione Emilia-Romagna, Paolo Ferrecchi, evidenzia infine l'importanza di contemperare le diverse esigenze di tutela idraulica e di mantenimento della biodiversità garantendo, allo stesso tempo, procedure autorizzative semplificate e che diano tempi certi.