
La presentazione ufficiale del progetto PoSalvaMare per la riduzione e il recupero di "plastic litter" nei corsi d'acqua del distretto del fiume Po, che si è tenuta presso Edit Porto Urbano a Torino, porta con sé una sfida ambiziosa e condivisa tra i partner, che ne promuovono la realizzazione. Secondo UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente), infatti, circa l'80% dei rifiuti marini proviene da fonti terrestri ed i più recenti studi indicano chiaramente che i fiumi rappresentano una delle vie principali per il trasporto degli inquinanti verso il mare. Per questa ragione, l'azione concreta e la collaborazione fattiva tra istituzioni, portatori di interesse e comunità si è fatta inderogabile e deve essere in grado di superare gli ostacoli, che a volte gli articolati e prolungati iter di competenza comportano per risolvere le criticità più evidenti. L'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, capofila del progetto PoSalvaMare, ha avviato, già da alcuni anni, progetti mirati e volti al monitoraggio dei quantitativi di macro-micro plastiche nel Grande Fiume ma, per migliorare la qualità delle acque nell'intero bacino in periodo di mutamento climatico globale, occorre rafforzare quello, che gli enti preposti già fanno, attraverso un impegno collettivo e proficuo da parte di coloro, che hanno la capacità funzionale di intervenire anche grazie a linee-guida comuni ed a strumenti tecnologici (smart-cam, barriere galleggianti "cattura-plastica", monitoraggi satellitari) lungo l'asta fluviale nei territori di Piemonte (Casale Monferrato, Torino), Lombardia (Casarile, Garbagnate Milanese, Paderno Dugnano, Castelnuovo Bocca d'Adda), Emilia-Romagna (Monticelli d'Ongina) e Veneto (Ficarolo, Legnago, Adria). Oltre a questo va sviluppata una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza in linea con i principi della Legge 60/22, la cosiddetta Legge Salvamare, anche attraverso collaudate pratiche di raccolta come dimostrato in questi anni dalle associazioni Plastic Free e Legambiente. Il progetto PoSalvaMare, che appoggia la EU Mission Restore our Ocean and Waters by 2030, è finanziato dalle risorse, che il M.A.S.E. (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha messo disposizione di tutte le Autorità di bacino distrettuali nazionali e vede direttamente coinvolti per il distretto idrografico del fiume Po ADBPO: Università degli Studi di Padova, Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi, Legambiente, Plastic Free, Achab, AIPo e Infrastrutture Venete, con il patrocinio e la collaborazione delle Riserve MaB UNESCO presenti lungo il fiume Po. "I canali del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi attraversano il territorio più densamente urbanizzato della regione e sono molto frequentati da ciclisti e pedoni, che cercano relax e spazi verdi per fuggire dal caos cittadino. Come in tutti i luoghi molto frequentati è purtroppo molto diffuso l'abbandono di rifiuti urbani e di plastiche – dichiara Valeria Chinaglia, direttore generale del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi - L'accumulo di plastica nei canali può costituire un problema sia per la qualità delle acque destinate alla produzione agricola, sia per il loro deflusso, soprattutto laddove i canali attraversano, con sifoni interrati, strade e ferrovie. Grazie al progetto 'PoSalvaMare' e alla collaborazione con l'Autorità di Bacino del Po, installeremo due barriere galleggianti sul canale Villoresi, a Garbagnate Milanese e a Paderno Dugnano: due punti particolarmente critici per l'accumulo di rifiuti ed in cui saranno raccolte e recuperate le plastiche, migliorando così la qualità ed il deflusso delle acque irrigue."