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SPECIE ALLOCTONE: QUELLO DELLA LOUISIANA E’ IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE PIU’ TRASLOCATO AL MONDO

Pubblicato il 28/05/2025

La perdita di biodiversità è causata, tra le altre, dall'attività antropica, dal riscaldamento globale e dalla diffusione di specie alloctone invasive; in Italia sono oltre 3.500 le varietà animali e vegetali aliene, la cui presenza è già stata documentata e si stima che ogni anno se ne aggiungano altre 200: è iniziato con queste premesse l'evento "Gli alieni tra noi: il gambero della Louisiana" organizzato dal Consorzio di bonifica di Piacenza e dalla sezione di Piacenza del Club Alpino Italiano (CAI).

Al centro della serata è stato il progetto europeo LIFE CLAW ed, in particolare, il Procambarus clarkii (conosciuto come gambero della Louisiana o gambero killer), un crostaceo di origine nord-americana, introdotto in Europa negli anni '70 a scopo alimentare e poi proliferato fino a diventare la specie di gambero d'acqua dolce più "traslocata al mondo" e presente ora in tutti i continenti, eccetto Antartide ed Oceania. Si tratta di una specie di dimensioni medio- grandi (cm.10-15), con un ciclo vitale breve (1-2 anni) ed un'elevata fecondità (700-750 uova/femmina). Il gambero killer ha un'attività anche diurna, una dieta onnivora (mangia uova di anfibi e pesci) e percorre fino a 4 chilometri al giorno, vivendo anche in acque salmastre e facendo un'intensa attività di scavo.

Tra i danni causati da questo gambero si registrano: instabilità degli argini e delle sponde di canali, fenomeni di intorbidimento delle acque, riduzione della presenza di vegetazione nelle zone umide, attività di predazione e competizione ai danni di altre specie; non solo: il gambero della Louisiana è portatore sano di una malattia innocua per gli uomini, ma letale per i gamberi autoctoni: la peste del gambero. 

Ad intervenire durante la serata sono stati: Claudio Faimali, presidente della sezione di Piacenza del Club Alpino Italiano; Maria Chiara Contini, biologa del Parco Nazionale dell'Appenino Tosco Emiliano; Daniela Ghia, docente dell'Università degli Studi di Pavia; Gianluca Fea, idrobiologo dell'Università degli Studi di Pavia; Licia Colli, ricercatrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore; Chiara Gemmati, responsabile relazioni esterne e Luigi Bisi, presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza.

Il progetto LIFE CLAW "Crayfish lineages conservation in North-Western Apennine" (LIFE18 NAT/IT/000806) è un progetto cofinanziato dall'Unione Europea attraverso lo strumento LIFE e ha come obiettivo, quello di conservare e migliorare le popolazioni del gambero di acqua dolce autoctono Austropotamobius pallipes in Emilia Romagna ed in Liguria. Per questo è previsto anche il contrasto alle invasive specie di gambero alloctono, al fine di limitare la loro diffusione: a tali attività, oltre ai tecnici degli enti coinvolti nel progetto, partecipano attivamente anche i volontari delle associazioni piscatorie piacentine e parmensi. 

I partner del progetto LIFE CLAW sono: il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano (coordinatore), il Consorzio di bonifica di Piacenza, l'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Parco Naturale Regionale dell'Antola, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, l'Università Cattolica del Sacro Cuore, l'Università degli Studi di Pavia, l'Acquario di Genova-Costa Edutainment, il Comune di Fontanigorda e l'Unione di Comuni Montani Lunigiana.

Il convegno, svolto presso la sede del CAI, rientrvaa tra gli eventi della "Settimana Nazionale della Bonifica e dell'Irrigazione" 2025.

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