È in dirittura d'arrivo l'intesa istituzionale tra il Comune di Quindici e l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale, volta alla collaborazione per il rafforzamento della cultura della prevenzione frane e alluvioni. Nell'ambito dell'Intesa istituzionale si prevede anche la creazione di un laboratorio ad hoc sulle tematiche della prevenzione ambientale, nel comune di Quindici.
Grazie all'impulso della Commissione Straordinaria del Comune di Quindici è stato avviato il dialogo interistituzionale, che ha portato alla volontà comune di operare per la sicurezza, la prevenzione e la legalità in un contesto territoriale fragile non solo sotto l'aspetto geomorfologico, ma anche per tenere forte il ricordo e la memoria degli eventi drammatici del maggio 1998, a seguito dei quali il lavoro scientifico dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale si espresse con forza e competenza.
"L'accordo interistituzionale, che stiamo andando a finalizzare, rappresenta un importante strumento di connessione e valorizzazione dei diversi livelli istituzionali - dichiara il VicePrefetto Vicario, Vincenzo Lubrano - ponendosi come ulteriore ponte tra territorio ed istituzioni, capace di promuovere la collaborazione e le sinergie necessarie per individuare soluzioni efficaci ai problemi della collettività."
"Oggi, a 27 anni da quei tragici avvenimenti, assume un particolare significato per l'Autorità di Bacino Distrettuale avviare le attività per l'insediamento (nel comune di Quindici e nel reciproco rispetto delle competenze istituzionali) di un laboratorio, in grado di offrire supporto tecnico per la mitigazione e la gestione di eventi franosi ed alluvionali - afferma Vera Corbelli, Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale - Un tale evento segnala la volontà delle istituzioni di voler perseguire politiche di prevenzione, al fine di mitigare e gestire il rischio idrogeologico. Il laboratorio, che si realizzerà, rappresenta uno strumento a supporto dell'individuazione delle più opportune misure volte alla mitigazione ed alla gestione del rischio idrogeologico."
A tal fine la Commissione Straordinaria ha già individuato un bene confiscato alla criminalità organizzata e che sarà messo a disposizione dell'Autorità di Bacino Distrettuale, quale simbolo della legalità collettiva.
Quindici è uno dei centri della Campania, che il 5 maggio 1998 furono colpiti da oltre 140 frane (si abbatterono soprattutto su Quindici, Bracigliano, Siano, San Felice a Cancello e Sarno), riversando oltre 2 milioni di metri cubi di materiale, uccidendo 160 persone, 137 delle quali a Sarno; centinaia i feriti, migliaia le persone senza casa. In termini di vittime, l'evento di Sarno, scatenato dal cedimento del Pizzo d' Alvano, è il più grave disastro idrogeologico, che abbia colpito l'Italia negli scorsi 52 anni dopo il Vajont (1963) e la Val di Stava (1985).