GOCCIA VERDE ANBINFORMA AMBIENTI D’ACQUA MAGAZINE IRRIGANTS EUROPE CAP2020 PROGETTI ANBI
ITEN
Menu mobile
Torna indietro

NUOVI FINANZIAMENTI PER VIVIFICAZIONE LAGUNE DELTA PO

Pubblicato il 04/06/2025

Dati alla mano la correlazione è evidente: al picco dei finanziamenti regionali per la manutenzione delle lagune del Delta Po (€ 4.680.000,00 investiti tra le lagune di Scardovari, Canarin, Barbamarco nel 2009) fa seguito il picco di produttività (oltre centomila quintali di vongole nel 2010), mentre al crollo dei finanziamenti segue un calo progressivo della produzione.

Prerequisiti per lo sviluppo dell'ittiofauna e dell'acquacoltura sono, infatti, precisi valori di ossigenazione e salinità, nonchè le dinamiche di interscambio tra acqua dolce, acqua salmastra e mare: tutti aspetti, che si verificano laddove le lagune presentano bocche di porto, barene, canali in grado di garantire la corretta idrodinamica e preservare l'ambiente dagli effetti di erosioni, sedimentazioni, eccessi d'acqua salata o dolce; per questo sono necessari interventi di manutenzione ambientale, possibili solo con adeguate dotazioni finanziarie. Con il convegno "Delta, lagune, aree costiere. Una nuova sostenibilità ambientale, economica e sociale", tenutosi a Taglio di Po nel Rodigino, promosso dal locale Consorzio di bonifica Delta Po con ANBI ed ANBI Veneto, sono emersi i dettagli del piano "Interventi per la vivificazione degli ambiti lagunari del Delta del Po" finanziato dalla Regione Veneto tramite risorse FSC 2021-2027.

Si tratta di 14 milioni di euro, che verranno gestiti dall'ente consortile, in qualità di soggetto attuatore, per l'escavo di nuovi canali ed il ripristino di canali già esistenti, nonchè il consolidamento, la ridefinizione, la realizzazione ex novo di barene. Un grande piano, che entrerà nella fase di progettazione entro l'estate e che si tradurrà in 6 anni (dal 2026 al 2031) di lavori suddivisi in più lotti funzionali. Coinvolti tre comuni (Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle) con le lagune Caleri, Marinetta e Vallona, Barbamarco, Basson, Canarin, Scardovari, cioè gran parte degli 8.844 ettari di lagune del Delta Po. Chiara la duplice finalità: da un lato, tutelare uno degli ecosistemi acquatici più affascinanti e ricchi di biodiversità al mondo; dall'altro, preservare e migliorare le condizioni per le attività produttive, in primis quelle relative alla pesca, ma con un occhio di riguardo anche al turismo lento, capace di attrare visitatori interessati agli aspetti paesaggistici ed ambientali. 

"Serve un modello economico, che ponga al centro la valorizzazione dei territori; in questo i Consorzi di bonifica sono centrali anche per la capacità di operare in ogni contesto ambientale" afferma il Presidente di ANBI, Francesco Vincenzi. 

"Il Consorzio di bonifica vede così riconosciuta la sua capacità operativa, ma anche il grande senso di responsabilità ambientale – spiega Virginia Taschini, presidente del "Delta Po".

"Non c'è sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica delle attività produttive – aggiunge il presidente di ANBI Veneto, Alex Vantini - Intervenendo in contesti complessi come gli ambiti lagunari il sistema della Bonifica si conferma come custode di tutto il Veneto."

Al convegno ha preso parte anche Sergio Grego, direttore del Consorzio di bonifica Veneto Orientale e segretario dell'associazione Delta Med, che ha evidenziato alcune problematiche comuni ai territori di foce: subsidenza, cuneo salino, cambiamenti climatici.

Articoli correlati