Con gli insetti alieni, che solo in Italia causano danni per oltre un miliardo di euro all'anno (dalla cimice asiatica al coleottero giapponese fino al calabrone asiatico) occorre garantire alle aziende agricole strumenti efficaci di lotta, oltre ad un'armonizzazione delle norme, che all'interno dei Paesi dell'Unione Europea, dovrebbe essere la regola, non l'eccezione: è l'appello lanciato da Coldiretti, nell'ambito dei lavori del Comitato ortofrutta franco-spagnolo-italiano-portoghese, con una lettera inviata, insieme ad altre organizzazioni, al Commissario Europeo ad Agricoltura ed Alimentazione, Christophe Hansen ed al Commissario alla Salute ed al Benessere Animale, Olivér Várhelyi.
I cambiamenti climatici hanno portato in Italia una vera e propria invasione di insetti e parassiti provenienti da altri continenti: si va dalla cimice asiatica alla Popillia japonica, che distrugge frutteti e vigneti; dalla Drosophila suzukii "golosa" di ciliegie, mirtilli ed uva al cinipide galligeno, che ha fatto strage di castagni; dal Bostrico Tipografico, "killer" del bosco nell'arco alpino fino al punteruolo rosso, che ha decimato le palme, mentre il calabrone asiatico (Vespa velutina) ed il coleottero africano (Aethina tumida) attaccano gli alveari.
Si tratta di un problema tanto più grave, considerando la consistente riduzione dei prodotti fitosanitari autorizzati, senza che siano state prima sviluppate soluzioni di difesa integrata, come tecniche di controllo evolute ed attrezzature di precisione per una gestione efficace di parassiti, malattie e malerbe. A rendere più complessa la difesa delle colture è peraltro la burocrazia, soprattutto a causa di una mancata armonizzazione delle normative all'interno dei confini Ue; accade infatti che ogni sostanza debba essere approvata e valutata a livello nazionale.
A questo proposito, Coldiretti insieme alle altre organizzazioni chiedono con forza l'adozione urgente di una procedura zonale di autorizzazione realmente armonizzata, come già previsto dalla normativa Ue e che consenta il riconoscimento automatico delle autorizzazioni all'interno della stessa zona, senza dover ripetere inutili valutazioni nazionali.
"L'agricoltura europea, in particolare il settore ortofrutticolo, ha bisogno di regole chiare, rapide e coerenti" conclude Coldiretti, che prosegue: "Senza un cambio di passo, rischiamo un crollo della competitività ed un aumento della dipendenza dall'estero proprio nei prodotti, simbolo della nostra dieta mediterranea."