GOCCIA VERDE ANBINFORMA AMBIENTI D’ACQUA MAGAZINE IRRIGANTS EUROPE CAP2020 PROGETTI ANBI
ITEN
Menu mobile
Torna indietro

IL CASO SICILIA DOPO LA MANCATA RIFORMA REGIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA ED IRRIGAZIONE COMMISSARIATI DA 30 ANNI

Pubblicato il 23/07/2025

"In Sicilia hanno perso i Siciliani": è lapidario il commento di Francesco Vincenzi, appena riconfermato Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), di fronte all'ennesimo "naufragio" di una legge regionale di riforma dei Consorzi di bonifica ed irrigazione dell'Isola, commissariati da ormai 30 anni.

"Rispettando il ruolo delle opposizioni – prosegue Vincenzi - è inaccettabile che la bocciatura di un provvedimento indispensabile per il futuro del settore primario dell'Isola avvenga in Aula per mano di franchi tiratori, che rispondono a logiche, che esulano dal merito del provvedimento. Ormai non si tratta di come fare, ma di riuscire a varare un provvedimento, che restituisca i Consorzi di bonifica ed irrigazione siciliani all'ordinaria gestione democratica che, insieme ai principi di autogoverno e sussidiarietà, è garanzia di efficienza economica ed operativa nella gran parte del Paese. La mancata soluzione di un'annosa vicenda che, rispondendo ad obbiettivi opposti a quelli dell'efficienza, annichilisce le potenzialità professionali presenti anche negli enti consortili dell'Isola, continuerà a far pagare un pesante dazio ad un'economia, in particolare quella dell'agroalimentare e del turismo, dalle straordinarie potenzialità ma che a causa di irrisolti problemi di raccolta e distribuzione idrica si vede drammaticamente penalizzata di fronte all'incedere della crisi climatica." 

Aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI: "Purtroppo non sono bastati l'incapacità di accedere ai fondi P.N.R.R., né l'abbattimento di capi animali per l'impossibilità di nutrirli e dissetarli, né i recentissimi record di calura raggiunti in alcune zone dell'Isola a far recedere la politica da opachi particolarismi, che continueranno a condizionare pesantemente le prospettive economiche ed ambientali con inevitabili ricadute occupazionali." 

"Lo sconcerto di questi momenti – conclude il Presidente di ANBI, Francesco Vincenzi - non porterà comunque ad un nostro disimpegno per rilanciare enti, che devono essere messi nelle condizioni di poter sviluppare potenzialità pari a quelle delle altre regioni italiane."

Articoli correlati