Con un agosto più caldo della media (+0,8°), ma ricco anche di precipitazioni (mm.155 contro la media di mm. 101) si completa un'estate meteorologica (giugno, luglio, agosto), che quest'anno non ha fatto registrare particolari problematiche dal punto di vista della disponibilità di risorsa. In 90 giorni, infatti, sono scesi 356 millimetri rispetto ai mm.289, che rappresentano il valore medio nel periodo 1994-2024; in termini percentuali è il +23%.
Era cominciata male, con un mese di giugno molto caldo (+3,4°) e con precipitazioni inferiori del 35% rispetto alla media del periodo; poi la svolta: a luglio temperature mediamente sotto di 0,3° rispetto alla media con un +52% di piogge; ad agosto temperature che segnano +0,8°, +53% di precipitazioni.
E settembre? Secondo le previsioni del Centro Sperimentale sull'Innovazione Irrigua, istituito presso il consorzio LEB (CeSPII-LEB), la seconda decade del mese potrebbe registrare un'anomalia negativa delle precipitazioni nella zona sud-occidentale del Veneto, a fronte di una situazione generalmente eterogenea, che mediamente porterà sul territorio regionale tra i 60 e i 130 millimetri di pioggia, con quantità maggiori nei settori centro-settentrionali e pedemontani.
Con questo mese si concluderà, dunque, una stagione irrigua, le cui principali criticità sono legate ad episodi di forte maltempo ed eventi estremi (nubifragi, forti grandinate, trombe d'aria), che si sono abbattuti "a macchia di leopardo" un po' su tutto il Veneto, a riprova della tropicalizzazione del clima nella regione.
Alex Vantini, presidente di ANBI Veneto: "E' necessario investire in opere strategiche multifunzionali, capaci di abbinare la garanzia della risorsa alla capacità di laminare le piene."
Silvio Parizzi, direttore di ANBI Veneto: "Molti dei parametri, su cui si basavano le opere idrauliche del passato, sono ormai obsoleti."