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TUTELA DELLE AREE UMIDE ULTIMA FRONTIERA CONTRO IL CUNEO SALINO

Pubblicato il 10/10/2025

"La crisi climatica sta cambiando il territorio e le aree umide non sono solo straordinari ecosistemi, ma sono una barriera, che va salvaguardata di fronte all'incedere del cuneo salino. Per questo, ad inizio 2026, daremo vita ad un'iniziativa nazionale per sensibilizzare su un tema di crescente attualità." Ad annunciarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell'ANBI.

"La progressiva salinizzazione dei territori è un dramma per l'economia agricola e l'equilibrio degli ecosistemi. La Toscana è terra all'avanguardia nella ricerca ambientale ed è per questo che richiameremo lì l'attenzione mediatica" aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Nel Parco della Maremma, ad esempio, si stanno avviando sperimentazioni su tratti fluviali per studiare le conseguenze tra i tipi di intervento, che possono essere attuati anche alla luce dei cambiamenti climatici e della costante necessità di modificare l'approccio gestionale alla vegetazione ed alle aree boschive: nel delicato biotopo si è al lavoro per mettere assieme esigenze di natura idraulica ed ecologica nella gestione dei fiumi. 

La necessità di confronto nasce dalla richiesta dell'Ente Parco di chiedere maggiori garanzie rispetto al taglio della vegetazione ripariale, su cui il Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud ha convenuto, evidenziando come l'azione di difesa delle comunità dal rischio idraulico, in un'ottica di sviluppo sostenibile e di tutela dell'ambiente, non possa che andare di pari passo con tecniche di taglio in armonia con la natura e la biodiversità.

Da qui nasce l'accordo, che coinvolgerà più soggetti determinati a lavorare per il bene comune del fiume Ombrone.

"L'obbiettivo è di definire strategie e pratiche d'intervento per agire sui corsi d'acqua, definendo modalità sperimentali, che tengano conto del contesto climatico ed ecologico profondamente mutato - precisa Simone Rusci, Presidente del Parco della Maremma - Il tavolo tecnico avrà il compito di sperimentare nuove tecniche di taglio e di reimpianto, misurando effetti ed impatti."

"L'idea è quella di mettere a sistema le nostre competenze, ma anche gli esperti delle Università, con le quali collaboriamo. Vogliamo mettere al centro di questo progetto le risposte scientifiche, che gli studi ci daranno – aggiunge Federico Vanni, Presidente del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud – L'inizio della collaborazione con il Parco della Maremma rappresenta un passaggio importante nella strategia, che abbiamo impostato: intervenire sui corsi d'acqua in sintonia con gli ecosistemi."

Il tavolo tecnico proporrà anche valutazioni e studi per interventi su fossi e canali del reticolo secondario, che rappresenta un rifugio importante per molte specie di rettili ed uccelli; all'orizzonte anche alcune ipotesi di ricostruzione e di interventi compensativi per l'habitat locale.

Più a Nord, nel Pistoiese, è invece al via la seconda fase d'intervento del Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno nel Padule di Fucecchio, importante area umida. 

L'avvio di questi lavori coincide con la chiusura dei precedenti cantieri all'interno del cratere palustre: sono stati effettuati il taglio della vegetazione ed alcune sistemazioni idrauliche.

"I lavori sono partiti appena abbiamo ricevuto dalla Regione Toscana l'autorizzazione a procedere anche sulle aree contigue del Padule di Fucecchio – spiega Maurizio Ventavoli, Presidente del Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno – Ora dobbiamo procedere con la massima celerità in vista dell'incedere del periodo autunnale. L'ambiente deve essere preparato a mesi, che già si preannunciano meteorologicamente incerti." 

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