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UN ESEMPIO DI ADATTAMENTO ALLA COMPLESSITA’ DELLA CRISI CLIMATICA. DIGHE GONFIABILI PER DEVIARE L’ACQUA IRRIGUA SENZA CREARE OSTACOLO IN CASO DI PIENA: LA NOVITA’ IN MAREMMA

Pubblicato il 31/10/2025

L'estremizzazione degli eventi atmosferici con il repentino passaggio da un eccesso all'altro obbliga a soluzioni, in grado di adattarsi alle mutevoli condizioni create dalla crisi climatica. 

L'irrigazione è una sfida cruciale per il futuro delle agricolture mediterranee e la Maremma potrà presto contare su un'infrastruttura di nuova concezione: si sono infatti conclusi i lavori per l'installazione di un sistema di sbarramenti mobili in gomma flessibile per uso irriguo, lungo i canali di bonifica Padulino e Barbicato, ad Alberese, nel Grossetano. 

Si tratta di un impianto a sostegno dell'agricoltura di qualità nel territorio contiguo al Parco Regionale della Maremma e che sarà utilizzato per irrigare il comprensorio "Piana dell'Alberese", gestito dal Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud con importanti benefici anche di carattere ambientale.

"Il funzionamento è semplice – spiega Valentina Chiarello, Direttore dei lavori – Con l'opera di presa sul fiume Ombrone si preleva l'acqua, che viene invasata in una rete di canali a cielo aperto, grazie ad un sistema di dighe gonfiabili. Saranno poi i consorziati a distribuire l'acqua nei loro appezzamenti tramite pompe."

Il tutto senza aggravare i rischi in occasione di eventuali piene dell'Ombrone: al termine della stagione irrigua, infatti, gli sbarramenti mobili saranno sgonfiati, le pompe saranno rimosse e verrà chiusa la tubazione di mandata.

"L'adattamento alla crisi climatica deve affrontare la complessità del fenomeno, affrontandone le svariate conseguenze: per questo, innovazione e ricerca, ma anche infrastrutture, manutenzione e promozione della cultura idrica sono i capisaldi della nostra strategia di resilienza" afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

"Quanto si sta realizzando in Maremma è un diverso esempio del principio alla base del Piano Invasi da noi proposto con Coldiretti: trattenere l'acqua, quando c'è per utilizzarla nei momenti di bisogno" evidenzia Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

Le operazioni di collaudo termineranno il 31 Dicembre prossimo e nella prossima stagione irrigua potrà essere servita la parte più a Nord del comprensorio, composta da circa 400 ettari. 

Il Consorzio di bonifica Toscana Sud potrà attivare il pompaggio nel periodo 1° Aprile‑30 Settembre di ogni anno per una portata massima di 400 litri al secondo. Il volume annuo prelevato non supererà i 2.100.000 metri cubi con una portata media di 68,70 litri al secondo. Molto soddisfacenti sono i primi test: in 26 ore di pompaggio sono stati prelevati 17.800 metri cubi d'acqua, pari a 190 litri al secondo, in linea con il punto di lavoro ottimale delle due pompe installate. 

In realtà, però, le dighe mobili previste sono tre, ma quella più grande deve essere ancora realizzata. 

"L'importo complessivo del progetto – precisa il Presidente del Consorzio di bonifica Toscana Sud, Federico Vanni – era superiore al finanziamento da 1.140.000 euro, concesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il Piano Straordinario di Interventi nel Settore Idrico."

Così, la gara d'appalto per l'affidamento dei lavori è stata indetta con la possibilità di realizzare, oltre alle opere coperte dal finanziamento ministeriale, anche ulteriori lavori (oltre al sistema di telecontrollo prevedono la realizzazione della diga mobile più grande sul canale Essiccatore principale dell'Alberese), per i quali l'ente consorziale è impegnato nella ricerca della copertura finanziaria. 

"Abbiamo presentato – aggiunge Federico Vanni – il progetto di miglioramento funzionale dell'impianto d'irrigazione in un bando regionale per il supporto ad interventi su infrastrutture irrigue consortili pubbliche e siamo stati ammessi in graduatoria. Ci auguriamo di poter ottenere il finanziamento nei primi mesi del 2026, così da poter completare tutti i lavori e servire le circa 100 aziende agricole, presenti su oltre mille ettari, già nella stagione 2027." 

"Abbiamo condiviso questo progetto con il Parco della Maremma – aggiunge Francesco Vincenzi – perché il mantenimento di adeguati livelli idrici nei canali, oltre a rispondere alle necessità irrigue dei consorziati, contribuisce a sostenere i naturali processi di ricarica delle falde, rappresentando un importante servizio ecosistemico."

"L'irrigazione è uno degli scopi istitutivi del nostro sistema consortile; per questo ci aspettano nuove sfide come la lotta all'intrusione del cuneo salino" conclude il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano.

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