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IN GALLURA, CRISI IDRICA SENZA PRECEDENTI

Pubblicato il 08/04/2016

I valori registrati nel bacino del Liscia, durante l'inverno appena trascorso, descrivono una crisi idrica senza precedenti e che neanche le ultime precipitazioni sono state capaci di attenuare: dai 37 milioni di metri cubi d'acqua presenti a Gennaio nella diga del Liscia si è passati agli attuali 56 milioni; un quadro generale sconfortante, se si considera che per il territorio gallurese sono necessari 30 milioni di metri cubi d'acqua all'anno per l'uso civico e 25 milioni per quello irriguo.

"I livelli d'acqua nella diga del Liscia continuano a essere molto preoccupanti – afferma Marco Marrone, presidente del Consorzio di bonifica della Gallura - Nonostante le piogge delle ultime settimana, i valori attuali non ci permettono di offrire un servizio ottimale. Per questo siamo stati costretti a rimodulare la programmazione della stagione irrigua."

Il problema principale, che caratterizza il territorio gallurese, è la presenza di un solo bacino di raccolta: la Diga del Liscia, finita di costruire nel 1962, non è più in grado di soddisfare il fabbisogno di una popolazione in costante aumento e le prospettive reali di una diminuzione di acqua piovana non consentono una programmazione a lungo termine. L'unica soluzione per placare la sete d'acqua della Gallura e per assicurare una pianificazione nella gestione, nonchè distribuzione della risorsa idrica, è quella di realizzare, a valle, opere di captazione dell'acqua, la cui disponibilità è là stimata in 200 milioni di metri cubi.

Su questo punto il Consorzio di bonifica della Gallura ha trovato il pieno supporto delle istituzioni locali e delle Organizzazioni Professionali Agricole, che da anni si rivolgono alla Regione Sardegna, chiedendo una maggiore attenzione verso i problemi del Nord-Est dell'Isola. Gli incontri tra  Consorzio di bonifica della Gallura, Coldiretti Gallura, Confederazione Italiana Agricoltori,  Confagricoltura ed i massimi rappresentanti del mondo politico gallurese si sono intensificati negli ultimi mesi; ne è emersa la volontà comune di "effettuare al più presto tutti gli interventi necessari per poter garantire la distribuzione della risorsa idrica sia per gli usi civili sia per gli usi agricoli".

Oltre al confronto serrato con le associazioni di categoria e con il mondo politico locale, il Consorzio di bonifica ha iniziato a dialogare con altri due importanti rappresentanti del territorio: il Prefetto di Sassari e il Tavolo Associazioni Gallura (Tag). Il lavoro, svolto su diversi tavoli, ha consentito al Consorzio di bonifica della Gallura di ricevere, da parte della cabina di regia istituita appositamente della Regione Sardegna, valutazioni positive sulle tante proposte avanzate.

Per salvare il comparto agricolo e zootecnico del Nord-Est della Sardegna, da sempre eccellenza nel panorama nazionale, bisogna dunque intervenire con la massima celerità.

"In questi primi mesi del 2016 – conclude il presidente del Consorzio, Marco Marrone – abbiamo perso l'ennesima occasione per raccogliere l'acqua a valle e per mettere in sicurezza la destinazione della risorsa idrica verso l'agro gallurese per la prossima stagione estiva. Senza questi interventi, anno dopo anno, ci troveremo costretti a inasprire, in maniera sempre più consistente,  il razionamento dell'acqua destinata al comparto agricolo e al comparto zootecnico."

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