Il consorzio di bonifica Acque Risorgive realizzerà una nuova botte a sifone sottopassante l'idrovia per un importo dei lavori di oltre due milioni e mezzo di euro
Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha avviato i lavori per la creazione di un collegamento idraulico tra gli scoli Soresina e Bastie, a ridosso dell'idrovia, in località Dogaletto di Mira. L'intervento, per un importo a base d'asta di oltre due milioni e mezzo di euro, finanziati con la Legge Speciale per Venezia, è di particolare importanza, perché volto a ridurre l'attuale elevato rischio idraulico, che caratterizza le aree urbanizzate di Mira sud, Piazza Vecchia e Gambarare.
"Nello specifico – spiega il direttore del Consorzio, Carlo Bendoricchio – con i lavori avviati in questi giorni amplieremo l'attuale bacino idrografico dell'impianto idrovoro di Dogaletto (capacità di sollevamento incrementata dagli iniziali 12 metri cubi al secondo agli attuali mc./sec. 26), portandolo dai 1.905 ettari di oggi ai 3.370 complessivi post lavori, consentendo anche di ottenere un beneficio ambientale attraverso l'incremento dei volumi di invaso e dei tempi di ritenzione delle portate nella rete di bonifica."
Le opere in progetto risultano essere funzionali all'attuazione degli interventi più strettamente legati al disinquinamento della Laguna di Venezia e che prevedono successivamente la creazione di ampi bacini di laminazione e fitodeputazione in località Giare.
Il progetto attuale prevede sostanzialmente la creazione di un collegamento idraulico tra gli scoli Soresina, Finarda (attualmente recapitano le proprie acque nel tratto terminale dell'Idrovia Padova – Venezia) e lo scolo Bastie. Oltre alla realizzazione del citato collegamento idraulico si provvederà al potenziamento dell'attuale rete di bonifica con la ricalibratura degli scoli Foscara e Bastie, al rifacimento di alcuni ponti di accesso sullo scolo Foscara, alla manutenzione straordinaria e all'adeguamento dei manufatti esistenti. L'opera principale, infine, riguarda la realizzazione di una nuova botte a sifone sottopassante l'idrovia, avente dimensioni interne pari a m. 5x2,5, in affiancamento all'esistente, che risulta oggi insufficiente a far transitare le portate nei periodi piovosi.