Quanta sete ha la Romagna? E soprattutto di quanta risorsa idrica necessita il comparto agroalimentare di questa importante area nel corso di questa estate apparentemente rientrata nei canoni metereologici più tradizionali rispetto agli ultimi anni decisamente più siccitosi?
Quesiti rilevanti, che hanno ripercussioni ed influenze dirette sull'economia, cui Consorzio di 2° grado Canale Emiliano Romagnolo e Consorzio di bonifica della Romagna (si occupano di approvvigionamento e risparmio idrico per portare la risorsa, quando serve, alle colture tipiche del "made in Italy") hanno risposto proprio dalla sede più idonea: il MACFRUT 2016 alla presenza dei principali esperti e portatori di interesse del territorio.
Considerando che la gran parte delle produzioni tipiche, D.O.P. e I.G.P., provengono dall'Emilia Romagna, diventa indispensabile comprendere come l'acqua sia un elemento essenziale per la vita dell'economia , sia quella votata ai consumi interni sia quella, che esporta le produzioni a livello internazionale.
E' proprio in quest'ottica che il Consorzio di 2° grado Canale Emiliano Romagnolo (arteria indispensabile per la Romagna; lunga ben 135 chilometri, attraverso una capillare rete di canalizzazioni e impianti idrovori, accompagna l'acqua del fiume Po attraverso tutto il comprensorio) e il Consorzio di bonifica della Romagna hanno presentato i dati della stagione irrigua 2016.
Lo slogan, scelto per lo stand dell'evento riminese, riassume in modo esaustivo l'insieme delle rinnovate funzioni dei due enti: "Portiamo l'acqua in Romagna, studiamo come risparmiarla" e dietro questi due concetti prendono corpo autenticamente molteplici realtà:
- Acqua derivata dal Po ad oggi: 200 milioni di metri cubi, circa mc. 250 milioni a fine anno
- Acqua distribuita per usi idro-potabili: ad oggi 20 milioni di metri cubi;, saranno mc. 33 milioni a fine anno
- Acqua distribuita per usi industriali: ad oggi, 10 milioni di metri cubi;, saranno 18 milioni di metri cubi a fine 2016
- Ettari irrigati con acqua C.E.R.: circa 80.000 ettari
- Incremento produttivo: da + 20% a + 50% di PLV (Produzione Lorda Vendibile)
- Incremento qualitativo: pezzatura commerciale migliorata da B a AA ecc.
- Incremento in valore delle produzioni sul territorio: circa 100-110 milioni di euro all'anno
- Benefici sociali: certezza d'acqua sul territorio per usi agricoli, civili, turistici, ambientali, incremento volume occupazione agricola
- Benefici ambientali: contrasto della subsidenza per sostituzione acqua di falda con acqua di superficie. Acqua a Punte Alberete contro la salinizzazione
- Studi e ricerche sull'irrigazione ed il risparmio idrico del CER sono attivi da oltre 50 anni nel rinnovato laboratorio ACQUA CAMPUS
- La Regione Emilia Romagna e l'Unione Europea hanno riconosciuto il ruolo del Consorzio C.E.R., assegnandogli numerosi progetti di ricerca.
- I risultati hanno permesso di costruire IRRINET/IRRIFRAME, che assicura risparmi idrici fino al 25% a migliaia di aziende agricole, numeri uno in Europa.
- Il Consorzio di 2° grado C.E.R. in estate è il maggior corso idrico regionale (68 mc/s) ed è l'arteria idrica principale della regione; se non ci fosse, l' Emilia Romagna avrebbe avuto un sviluppo economico sicuramente più limitato.
- In questa stagione irrigua il Consorzio di bonifica della Romagna ha derivato complessivamente circa il 4% in più di risorsa rispetto al 2015 e alla fine i prelievi oscilleranno complessivamente tra i 55 e i 60 milioni di metri cubi di acqua. Il tutto attraverso l'utilizzo di 60 impianti in pressione di tipo acquedottistico e 500 canali utilizzati per le pratiche di irrigazione. Nel comprensorio del Consorzio, la S.A.U. (Superficie Agricola Utilizzata) irrigabile è di oltre 32.000 ettari, di cui 18.500 irrigati direttamente da impianti. L'ente ha progettato e realizzato progetti per 225 aziende agricole organizzate in 8 consorzi irrigui volontari per un area di 1.950 ettari.