E' allarme siccità, in Friuli Venezia Giulia, in questo atipico inverno privo di piogge, paragonabile (anzi, peggiore) solo al 2012. L'assenza completa di precipitazioni dello scorso dicembre, che sta proseguendo anche in questi primi giorni di gennaio (fatte salve alcune deboli precipitazioni nelle giornate del 12 e 13 gennaio), risulta ancor più gravosa rispetto alla situazione del già difficile 2012: ecco alcuni dati delle stazioni di Enemonzo e Gemona del Friuli, riportate dal Consorzio di Bonifica Pianura Friulana.
Tra ottobre e gennaio 2012 presso la stazione di Enemonzo erano state rilevate precipitazioni cumulate pari a mm. 478,9 mentre, nell'attuale stagione, tale valore ammonta a mm. 301,4 rispetto a una media di mm. 816,8 (-63%). Analogamente per la stazione di Gemona del Friuli, tra ottobre e gennaio 2012, il dato era pari a mm. 490,6 mentre, nell'attuale stagione, tale valore ammonta a mm. 441,6 (peraltro influenzato anche da un evento intenso del 5 novembre, che ha apportato circa 90 millimetri di pioggia) rispetto a una media di mm. 822,6 (- 46%).
Le minori precipitazioni rispetto alle medie dei mesi di ottobre e novembre e la completa assenza di precipitazioni in dicembre, accompagnate da temperature basse per numerosi giorni consecutivi, hanno generato l'attuale situazione di crisi. Nel periodo siccitoso a cavallo tra il 2011 e il 2012 non c'era stato alcun mese privo di precipitazioni; a seguito di un mese di febbraio 2012 particolarmente secco (con precipitazioni di 5-10 millimetri, rilevate presso le stazioni di Gemona del Friuli ed Enemonzo) si era manifestata la situazione di crisi, ma nei mesi precedenti le precipitazioni, seppur nettamente inferiori alla media, non erano mancate.
Le attuali esigenze irrigue sono limitate ad alcune aziende con produzione in serra di colture orticole. Non è possibile escludere, comunica il Consorzio di bonifica Pianura Friulana, che nel breve termine, specie in caso di aumenti della temperatura, possano però emergere esigenze connesse a colture orticole e a colture vernine. La messa in asciutta di condotte o canali, che servono tali aziende o comunque una forte riduzione delle possibilità di prelievo possono arrecare pesanti danni alle aziende rurali. Inoltre, forti escursioni del livello dei canali nel periodo invernale possono arrecare danni a sponde e argini, che potrebbero compromettere la stagione irrigua 2017.