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GIUSEPPE ROMANO: “CONVOCARE TAVOLO REGIONALE PER LA GESTIONE DELLA CRISI IDRICA”

Pubblicato il 16/03/2017

"L'emergenza siccità è reale. Chiediamo alla Regione del Veneto che venga convocato un tavolo di concertazione per la gestione della crisi idrica, che ormai ogni anno crea danni ingentissimi al mondo dell'agricoltura e al paesaggio."

La richiesta parte da Giuseppe Romano, presidente di ANBI Veneto, a margine degli  "osservatori per le crisi idriche", che si sono tenuti in questi giorni presso le Autorità di Distretto "Padano" ed "Alpi Orientali".

Gli "osservatori" sono cabine di regia, che analizzano i dati tecnici per fornire indicazioni utili al fine di prendere provvedimenti.

All'avvio delle irrigazioni, c'è preoccupazione per la disponibilità d'acqua nel Veneto.; ieri si è ufficialmente  inaugurata a Cologna Veneta, nel veronese, la stagione irrigua, ma le prospettive future non sono delle migliori.

Secondo i dati A.R.P.A.V. (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Veneto), nei cinque mesi tra ottobre e febbraio, sono caduti sul Veneto mediamente 328 millimetri di precipitazioni; la media del periodo 1994-2016 è di 452 millimetri, ovvero - 27% di piogge.

Inoltre, per quanto riguarda gli invasi, il volume, complessivamente accumulato nei primi cinque mesi dell'anno idrologico (dal 1 ottobre), risulta ora nella media per i principali bacini del Piave (-5%) e poco sotto per il Corlo (-21%, quarto valore più basso).

Su tutti i principali fiumi veneti, le portate registrate, sebbene stabili o in lieve calo dall'inizio del mese, sono risultate nettamente inferiori alle medie storiche ed ormai prossime, se non addirittura inferiori in alcuni casi, a quelle minime delle recenti annate siccitose. 

Romano chiede una presa di posizione alle autorità competenti:  "Ad oggi la siccità è una costante ed il livello dei bacini montani può garantire acqua irrigua per circa 40 giorni. Il sistema politico sta facendo pochissimo per creare le condizioni necessarie ad  infrastrutturare ed ammodernare  i sistemi irrigui in modo da ottimizzare l'uso delle già scarse risorse idriche."

 In Veneto esiste una zona pedemontana e di alta pianura con 200.000 ettari ad irrigazione strutturata ed un'area di 400.000 ettari di media – bassa pianura con solo  irrigazione di soccorso, che necessita di essere potenziata per rispondere alle esigenze di un'agricoltura più moderna e specializzata.

I consorzi di bonifica hanno già pronti 190 cantieri per 39 milioni di euro di investimenti.

"Non possiamo più vivere di speranza, è necessario agire. Migliorare l'irrigazione significa creare un maggior prodotto interno lordo e posti di lavoro" conclude il presidente di ANBI Veneto.

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