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CALDO: EMERGENZA SICCITA’ NELLA BASSA PADOVANA. LE SCORTE D’ACQUA NON SONO SUFFICIENTI AD AFFRONTARE LA STAGIONE CALDA

Pubblicato il 08/06/2017

Con l'arrivo dell'estate è di nuovo emergenza siccità in tutta la provincia di Padova. Nel territorio, le precipitazioni sono state modeste o del tutto assenti, come in ampie zone della Bassa Padovana. A rimetterci è l'agricoltura, che da mesi ormai sta facendo i conti con la cronica penuria d'acqua, che ormai sembra essere la caratteristica di questa prima metà del 2017, gettando una pesante ipoteca sul raccolto dei principali prodotti agricoli. In questi giorni, colture, come il mais e le barbabietole, si trovano a fare i conti proprio con la carenza idrica e la preoccupante riduzione di prodotto, in particolare nelle zone non raggiunte dall'irrigazione.

"Chi ha la possibilità di accedere ai canali di bonifica e agli scoli nei quali, per ora, c'è disponibilità d'acqua", spiega Coldiretti Padova, è già al secondo o terzo intervento "di soccorso" per le coltivazioni "assetate" dalle alte temperature e dalla mancanza di precipitazioni.

«Quest'anno ad aggravare la situazione - spiega il direttore di Coldiretti Padova, Giovanni Roncalli - è la penuria di scorte d'acqua a monte, a causa delle scarse precipitazioni primaverili, che hanno lasciato vuoti i bacini e prosciugato i fiumi già da aprile. Le ultime nevicate e le piogge in montagna di queste settimane hanno concesso una breve tregua, ma i tecnici sono consapevoli che non c'è abbastanza acqua per affrontare una stagione siccitosa. Va ancora peggio agli agricoltori, che non possono irrigare: dove non arriva l'acqua, infatti, le colture si trovano ormai in forte stress idrico, in particolare il mais e la barbabietola, che già hanno risentito della siccità primaverile, che ha ritardato le semine e rallentato la maturazione. Le piante, infatti, sono cresciute in notevole ritardo e il mais sta maturando a fatica: le piante sono alte appena un metro anziché i 2 metri emezzo, previsti in questa; proprio per lo stress idrico sta iniziando a fiorire in anticipo, compromettendo la produzione. La barbabietola, che in questa fase dovrebbe sviluppare in profondità nel terreno il fittone, fatica a trovare acqua e nutrimenti. Gli orti e i frutteti fanno ricorso all'irrigazione, ma con queste condizioni climatiche sono attaccati pesantemente dagli afidi.»

«L'intera provincia sta facendo i conti con la siccità - osserva il presidente di Coldiretti Padova, Federico Miotto - e mentre nell'Alta l'irrigazione prosegue a tappe forzate, nella Bassa i problemi maggiori si registrano, dove non è possibile arrivare con l'irrigazione: circa il 40%della superficie complessiva. Dobbiamo anzitutto superare la cultura dell'emergenza e lavorare su una progettualità precisa. Ecco, perché la Regione Veneto e il Governo devono continuare a garantire risorse per i progetti, messi a punto dai consorzi di bonifica, per raggiungere la campagna più isolata dal punto di vista idrico, ma anche per costruire bacini di laminazione, "serbatoi" in grado di raccogliere l'acqua delle precipitazioni primaverili, riducendo oltretutto il rischio di allagamenti, per ridistribuirla durante la stagione più secca. Senza queste opere, centinaia di ettari saranno sempre a rischio e la produzione ne risentirà con un grave danno economico per le imprese agricole.»

Se il gran caldo e l'assenza di precipitazioni continuerà ancora per un paio di settimane, conclude Coldiretti Padova, vi saranno maggiori difficoltà anche i frutteti, i vigneti dei Colli Euganei e gli uliveti.

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