Nei giorni scorsi, la Regione Toscana ha lanciato l'allarme siccità, evidenziando i dati dell'emergenza: piogge dimezzate, livelli pluviometrici scesi di oltre 50 centimetri, rispetto agli ultimi trent'anni. Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, già da mesi si è attivato, al fianco delle associazioni agricole, per tentare di contribuire a fronteggiare una delle stagioni più siccitose degli ultimi 50 anni.
"Da settimane, abbiamo avviato una cabina di regia con le organizzazioni agricole del territorio per attivare insieme ogni iniziativa utile a limitare le problematiche legate alla distribuzione dell'acqua ai coltivatori – sottolinea il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi – Abbiamo e stiamo tutt'ora lavorando su più fronti. In primavera abbiamo anticipato i lavori di manutenzione alle canalette, in modo che l'acqua nei campi arrivasse prima di quanto era accaduto negli anni scorsi. L'acqua, che scorre nel reticolo irriguo, è quella di derivazione del fiume Serchio. Ora stiamo vigilando sugli eventuali abusi nel prelievo dell'acqua dai canali; infatti, possono prelevare solo gli agricoltori in possesso di una regolare concessione e, nei tratti più critici, solo rispettando una precisa turnazione finalizzata a garantire una distribuzione razionale. Il potenziamento dell'attività di vigilanza è esattamente quello, che stiamo facendo, destinando a questa attività anche ulteriori risorse umane: sul territorio girerà, a partire da questa settimana, più personale pronto a rilevare e contestare ogni irregolarità rilevata. Anche alle associazioni del territorio chiediamo di collaborare; così come già abbiamo fatto per molti rii, è nostra intenzione proporre loro la firma di convenzioni di "adozione" delle canalette irrigue: le associazioni saranno così al nostro fianco nella perlustrazione continua del reticolo irriguo, segnalandoci in tempo reale eventuali problemi e possibili abusi. La rete irrigua della piana lucchese è un'infrastruttura secolare, che richiede però una manutenzione straordinaria e strutturale – conclude il presidente, Ridolfi – E' di altissimo valore ingegneristico ed è tuttora molto preziosa per il territorio sia per l'irrigazione, sia per il rimpinguamento della falda acquifera, a rischio subsidenza. Il Consorzio, assieme agli altri enti e alle associazioni agricole, da tempo si è attivato per il reperimento delle risorse necessarie nel Piano Irriguo Regionale e Nazionale."