"Abbiamo centrato il primo obiettivo, superandolo di 100 milioni: sono stati aperti nel 2014, da Giugno a Dicembre, 450 cantieri per circa 700 milioni di euro in tutta Italia, finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico; ciò grazie al lavoro di squadra, che sta impegnando nell'azione di controllo, monitoraggio e sblocco di opere incagliate anche da decenni, tutto lo Stato, a partire dal Ministero dell'Ambiente e dai presidenti di Regione, nominati commissari di governo. Abbiamo oggi un database finalmente chiaro di ciò, che serve all'Italia per ridurre i suoi grandi rischi di frane ed alluvioni. Le Regioni con le Autorità di Bacino e la Protezione Civile ci hanno consegnato circa 5.200 opere per un fabbisogno di 19 miliardi di euro. I ritardi nelle progettazioni sono però notevolissimi ed appena un 15% di progetti sono già esecutivi e cantierabili: riguardano opere urgenti che finanziamo da Genova a Milano, da Firenze a Cagliari."
Così Erasmo D'Angelis, capostruttura di "#italiasicura", traccia, nel corso dell'audizione odierna in commissione ambiente al Senato, il bilancio dei primi sei mesi di lavoro dell'unità di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico.
"E' finalmente iniziata la più importante ed urgente opera pubblica annunciata da decenni e che questo Governo ha messo in cima alla sua agenda. Non illudiamoci; non c'è nessuna bacchetta magica. Servono sei o sette anni per ricostruire e rafforzare la tenuta di aree in dissesto, arginare la violenza di nubifragi, imparare a difenderci, ma ce la faremo, mettendo da parte disorganizzazione, fatalità, rassegnazione. Stiamo compiendo finalmente quel salto culturale, che serve all'Italia: pianificare la sicurezza 365 giorni l'anno, con un lavoro che impegna tutti i livelli della Pubblica Amministrazione, ma che riguarda anche tutti noi cittadini. Lo dobbiamo innanzitutto alle vittime e a chi ha subito danni, che ammontano ad oltre 4 miliardi solo nelle alluvioni degli ultimi 12 mesi – prosegue D'Angelis in commissione ambiente al Senato – Ma deve essere molto chiaro a tutti che la prima opera di prevenzione è la fine di ogni abuso, una buona pianificazione urbanistica ed una buona manutenzione ordinaria del territorio."