"Il distretto irriguo della Nurra non può fare a meno dell'acqua e per offrire un futuro a questo territorio è necessaria una programmazione pluriennale, capace di garantire la distribuzione della risorsa irrigua verso tutte le aziende agricole": è questo l'appello , che lancia il presidente del Consorzio di bonifica della Nurra, Gavino Zirattu, verso la Regione Sardegna durante l'incontro.
"All'inizio di ogni stagione irrigua i nostri consorziati pianificano investimenti a lungo termine e sostengono spese cospicue per l'acquisto di nuovi macchinari. A fronte di questi sforzi, gli enti preposti hanno il dovere di garantire una quantità di risorsa idrica che sia non solo sufficiente al completamento dei cicli produttivi futuri, ma che abbia un costo sostenibile."
La Nurra sta attraversando una delle stagioni più difficili dell'ultimo secolo. Nel sistema dei bacini del Temo-Cuga-Bidighinzu ci sono appena 14 milioni di metri cubi d'acqua: un dato preoccupante, se messo in relazione con le reali esigenze del territorio. Per soddisfare il consumo idropotabile sono necessari 40 milioni di metri cubi d'acqua, mentre per irrigare ne servono almeno altri 30. Questo significa che l'anno prossimo i bacini dovranno disporre di circa 70 milioni di metri cubi d'acqua.
"Se, durante la fase di programmazione della stagione irrigua appena conclusa, mi sono più volte detto preoccupato per i bassi livelli di risorsa idrica, presenti nei nostri bacini, la condizione attuale è allarmante - continua Gavino Zirattu - Per raggiungere un regime ordinario dobbiamo sperare in un inverno particolarmente piovoso. In caso contrario corriamo il rischio concreto di non poter irrigare."
Aldilà delle piogge esistono due alternative capaci di colmare il gap attuale, consentendo agli operatori del distretto consortile della Nurra di scommettere ancora sull'agricoltura, programmando spese e investimenti per le prossime annate: l'interconnessione con il bacino del Coghinas e l'utilizzo dei reflui di Sassari. Per il completamento della prima opera mancano ancora quasi 2 chilometri di condotta ma, a causa di una variazione sul progetto iniziale, i tempi di affidamento e di realizzazione dei lavori rischiano di dilatarsi, privando la Nurra di un apporto di oltre 8 milioni di metri cubi d'acqua. Per l'utilizzo dei reflui di Sassari, invece, è tutto pronto; manca solo l'inaugurazione di un'opera capace di offrire ai consorziati un tesoretto idrico complessivo di 12 milioni di metri cubi d'acqua.
In attesa di conoscere i tempi di realizzazione di questi progetti, gli sforzi ,fatti dal Consorzio di bonifica della Nurra per garantire il completamento della stagione irrigua appena conclusa, sono stati molteplici. Per rispondere a un'annata caratterizzata da una siccità persistente, l'amministrazione si è spesa sia per l'attivazione di risorse idriche alternative, sia per l'abbattimento dei costi dell'acqua. Grazie all'impegno di tutta la struttura è stato possibile attivare i pozzi di Sella&Mosca, Tottubella e di ripristinare la diga di Sorigheddu; così, grazie alla comprensione degli agricoltori, è stato possibile concludere la stagione con qualche nota positiva. Ma ai sacrifici fatti devono seguire delle risposte concrete.
"La precarietà, nella quale siamo stati costretti a lavorare nella Nurra, non può e non deve diventare una prassi - conclude il presidente, Zirattu. È necessario che la Regione Sardegna e l'assessorato regionale all'agricoltura si adoperino per sostenere gli imprenditori agricoli, garantendo un futuro al mondo delle campagne».