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CONFAGRICOLTURA: AFFRONTARE SIN DA ORA LA QUESTIONE IDRICA PER EVITARE UN’ALTRA ESTATE SENZ’ACQUA

Pubblicato il 18/11/2017

"Bisogna affrontare, sin da ora con provvedimenti urgenti, la questione idrica, che è peggiorata a causa di cambiamenti climatici, siccità e alluvioni. L'auspicio è che si arrivi alla prossima stagione estiva con una sufficiente disponibilità d'acqua. In ogni caso, occorre spendere presto e bene i fondi attualmente messi a disposizione per la gestione delle risorse idriche": lo ribadisce il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenendo al 'tavolo risorse idriche' dell'organizzazione professionale agricola.

Importanti sono le risorse finanziarie del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale / Piano Irriguo Nazionale (si è avviata la fase di valutazione dei numerosi progetti presentati per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro), per lo sviluppo e la coesione per la messa in sicurezza dei territori, per il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale del Paese.

Al 'tavolo', coordinato anche dal vicepresidente di ANBI, Giovanni Tamburini e cui hanno partecipato presidenti e direttori delle sedi territoriali, nonchè i rappresentanti di Confagricoltura nei consorzi di bonifica, si è evidenziato come i dati sulle disponibilità nei bacini idrici siano davvero preoccupanti: dal 2010 ad oggi in Italia si sono praticamente dimezzate, con forte accentuazione del fenomeno al Settentrione.

Ad avviso di Confagricoltura, dopo l'emergenza siccità, ora occorre confrontarsi con le alluvioni; si stima che il 60% del Paese ne sia a rischio e che i danni causati, nel corso di 11 anni, ammontino a circa 11 miliardi di euro per le 20 principali inondazioni registrate.

La delegata "ambiente" nella Giunta di Confagricoltura, Giovanna Parmigiani e Tamburini si sono soffermati, in particolare, sulla necessità di sostenere il Piano Nazionale degli Invasi per rispondere alle ricorrenti siccità (non è accettabile che solo l'11% dell'acqua disponibile oggi in Italia venga trattenuta in bacini), il Piano ANBI e tutte le azioni volte a ridurre il rischio idrogeologico anche attraverso il potenziamento degli interventi di manutenzione delle infrastrutture e del territorio, migliorando la protezione da allagamenti e frane.

Altra sfida è quella del risparmio idrico che, comunque, dovrà essere calibrato sulle diverse realtà ed esigenze territoriali. Per raggiungere questo obiettivo, occorre che siano aperti in tutte le Regioni i bandi per gli investimenti irrigui delle imprese agricole. Per far ciò, è necessario risolvere i contenziosi con l'Unione Europea sulle 'condizionalità ex ante' (creazione di un quadro giuridico per la politica dei prezzi dell'acqua a livello regionale).

Infine, nel corso dell'incontro, si è evidenziato come una delle nuove sfide dell'economia circolare sia l'utilizzo delle acque reflue a fini irrigui. Per Confagricoltura occorre disporre in tempi brevi di un quadro legislativo chiaro sul loro recupero, dove siano previsti elevati standard qualitativi e che assicuri la qualità dei prodotti, anche perché sono numerose le iniziative che si stanno sviluppando a livello territoriale.

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