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LA BUONA NOTIZIA: AREA NATURALISTICA RESTITUITA ALLA LEGALITA’ CON UN PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIALE

Pubblicato il 21/12/2017

Una nuova stagione di legalità e valorizzazione ambientale si apre per l' "Ex Valle da Pesca", nota anche come Riservetta di Manfredonia, in provincia di Foggia: dopo la demolizione dei numerosi manufatti abusivi, realizzati sull'area ed i ricorsi al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) promossi dagli occupatori per rivendicarne la proprietà, il Consorzio per la bonifica della Capitanata ha chiuso definitivamente la vicenda, rendendo non più contestabile la titolarità consorziale dei terreni, nonchè la loro naturale vocazione naturalistica e ambientale.

Non solo: con gli ex occupatori sono stati perfezionati singoli atti per la concessione in uso di una piccola parte del sito a fini esclusivamente agricoli, ritenuti compatibili con gli interessi pubblici e con espresso impegno al pieno rispetto delle normative urbanistiche, paesaggistiche ed ambientali, nonché dei vincoli presenti sull'intera area.

L'azione, svolta negli anni dall'ente consortile con Regione Puglia, Prefettura di Foggia e forze dell'ordine, ha portato alla demolizione di 13 fabbricati per un volume costruito di 1500 metri cubi, nonché di 1500 metri quadrati di piazzali in calcestruzzo, consentendo così la regolare prosecuzione dei lavori finanziati dall'Unione Europea nell'ambito del Programma "LIFE+ Natura e Biodiversità 2009", grazie ai quali è in corso il ripristino delle zone umide, che in passato erano state prosciugate.

Si tratta di un'area ad alto valore ecologico, che conserva un'indispensabile funzione di equilibrio idrogeologico: senza di essa, anche le aree messe a coltura o urbanizzate rischierebbero di essere nuovamente allagate o impaludate. Di grande interesse è il sito dove si è intervenuti, localizzato presso la foce del Candelaro, uno dei corsi d'acqua più "avvelenati" della Puglia, dove la presenza di zone umide rappresenta anche un determinante effetto mitigatore dell'inquinamento.

"Ancora una volta, il consorzio di bonifica si qualifica come realtà strettamente connaturata al territorio – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) - Al ripristino della legalità, recuperando l'integrità di un'area di pregevole valore naturalistico, si è infatti abbinata la funzione sociale, dando una nuova opportunità agli ex occupatori che, nel rispetto delle normative, hanno chiesto di poter utilizzare parte delle aree per scopi agricoli compatibili."

 

"Ora è finalmente possibile voltare pagina" - conclude il presidente del Consorzio per la bonifica della Capitanata, Giuseppe De Filippo - lavorando alacremente per la riqualificazione della zona, vasta oltre 40 ettari e collocata tra la foce del torrente Candelaro, la riserva dello Stato di Frattarolo e l'Oasi Lago Salso, con enormi potenzialità di valorizzazione ambientale."

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