Il previsto Febbraio nevoso salverà non solo le settimane bianche degli italiani, ma scongiurerà anche il rischio siccità dopo un 2014, che si è classificato come l'anno più caldo della storia italiana dal 1880, cioè da quando esistono i rilevamenti climatici. E' quanto afferma Coldiretti nel sottolineare che la neve è importante per ripristinare le scorte nelle falde acquifere, nonchè nei bacini lacustri e nei laghi alpini. Anche nella prima decade dell'anno, infatti, le temperature medie sono state complessivamente superiori alla norma dopo che, secondo un'analisi su dati Isac Cnr, nell'anno appena trascorso si è registrata una temperatura superiore di 1,45 gradi rispetto alla media per l'effetto combinato di un'estate molto fresca e del caldo anomalo soprattutto in autunno ed in inverno. "Siamo di fronte - conclude Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici, che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento accentuatosi negli ultimi anni, ma anche al moltiplicarsi di eventi meteo estremi.