Una fotografia del lavoro di manutenzione dei corsi d'acqua, nonchè della gestione di fanghi e terre di scavo in Toscana, ad opera dei consorzi di bonifica: il presidente di ANBI Toscana, Marco Bottino, ha partecipato nei giorni scorsi al convegno "Dall'ecodragaggio di porti, fiumi e bacini la soluzione per l'erosione costiera", tenutosi a Firenze.
Nel suo intervento, Bottino ha fatto il punto su quello, che è il lavoro dei consorzi di bonifica della Toscana per lo smaltimento dei fanghi: ogni anno, nei 4.300 chilometri di corsi d'acqua manutenuti, si sedimentano circa 1.450.000 metri cubi di materiale e ogni 12 mesi sarebbero circa 2.900.000 le tonnellate di materiale da smaltire per una gestione ottimale. I costi però sono esorbitanti e, proprio per questo, gli interventi vengono limitati alle necessità più stringenti.
«Le spese di smaltimento dei fanghi – spiega il presidente, Bottino - sono pari a 100 euro per ogni tonnellata solo per gli oneri di discarica. Se dovessimo togliere tutti i fanghi, che si depositano, arriveremmo a spendere 130 milioni di euro all'anno. Si tratta del doppio della contribuenza emessa dai consorzi. Chiaramente questo non è sostenibile – conclude il presidente di ANBI Toscana – Dobbiamo limitare gli interventi allo stretto indispensabile.»
Il simposio, svoltosi in Consiglio Regionale, si è concluso con l'impegno comune ad un ulteriore approfondimento con l'obbiettivo di contribuire alla soluzione del problema della gestione dei dragaggi, che in alcuni consorzi è di vitale importanza.