Laddove producono significative quantità di energia idroelettrica, i consorzi di bonifica hanno ormai raggiunto l'80% di compensazione dell'emissione di CO2, generata dalla loro attività ed entro breve potrebbero raggiungere l'ambito traguardo del "differenziale zero", contribuendo al raggiungimento degli obbiettivi, sanciti dall'accordo internazionale COP 21: l'annuncio è di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), in occasione di "Acqua Campus - Giornata Nazionale dell'Innovazione per l'Agricoltura Irrigua" alla Fiera di Rimini; attualmente sono 234 gli impianti idroelettrici (produzione: 495.000 megawattora annui) gestiti da consorzi di bonifica, che producono annualmente ulteriori 2000 megawattora da impianti fotovoltaici, alcuni dei quali galleggianti.
A questo importante dato, il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura) ne affianca un altro, ricordando uno studio commissionato dal Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali: gli italiani sarebbero disponibili ad un prelievo fiscale pari a 191 milioni di euro all'anno per interventi destinati all'irrigazione agricola ed al tipico panorama, che genera; in tale orizzonte vanno annoverati, ad esempio, i panorami lombardo-piemontesi creati dalle risaie e candidati a patrimonio UNESCO così come le colline del prosecco, che non sarebbero le stesse senza l'apporto idrico in agricoltura.
"Sono dati importanti e significativi di quanto i consorzi di bonifica siano e dovranno essere sempre più connaturati al territorio, che li esprime – commenta Francesco Vincenzi, presidente di ANBI - Alla politica affidiamo un patrimonio di concretezza fatto, oltre che dalla quotidiana manutenzione idraulica, anche dai 3.709 progetti del Piano Nazionale contro il Rischio Idrogeologico o dai 2.000 progetti del Piano Nazionale Invasi".
"Al prossimo Governo – conclude Massimo Gargano, direttore generale di ANBI- sarà chiesta una rapida operatività nell'avviare un grande disegno per aumentare la resilienza del Paese ai cambiamenti climatici in atto; ciò significa minori rischi, ma soprattutto più economia ed occupazione."