EMERGENZA IDRAULICA: BURANA AL LAVORO 24 ORE SU 24
Pubblicato il 09/02/2015
EMERGENZA IDRAULICA: BURANA AL LAVORO 24 ORE SU 24 Nel comprensorio del Consorzio di bonifica Burana si sta registrando una situazione simile a quella vissuta nel Maggio 1996: a differenza di allora, però, si è scongiurato l'allagamento di buona parte del territorio di bassa pianura. Tecnici consortili al lavoro da venerdì mattina 24 ore su 24; pompe idrovore alla massima potenza; rete dei canali, saturata dalla ricezione dell'enorme massa d'acqua, che si è abbattuta sul territorio: un fine settimana di eccezionale impegno per l'ente consorziale. Il direttore della "Burana", Cinalberto Bertozzi, spiega il lavoro svolto: "Da venerdì mattina l'impianto Pilastresi è acceso a piena potenza (quattro gruppi idrovori funzionanti), nonostante il blackout delle prime ore di venerdì, poi risolto. Accanto hanno pompato a pieno regime gli impianti Cipolletta (a pieno regime) e Moretta (ad intermittenza) secondo l'afflusso di acqua. La Botte Napoleonica, nel frattempo, scaricava circa 38 metri cubi al secondo; ora continua a scaricarne una ventina. Anche gli impianti idrovori di Bondeno-Palata (a servizio di oltre 15.700 ettari di terreni bolognesi fra Samoggia e Panaro) e l'impianto di scolo S. Bianca (a servizio di quasi 18.000 ettari ricadenti nella provincia di Modena e, in piccola parte, di quella ferrarese) hanno scaricato a gravità milioni di metri cubi di acqua alla massima potenza nel fiume Panaro." Bondeno è infatti il punto nevralgico di sfogo delle acque dell'enorme catino di bassa pianura, costituito dai terreni modenesi e mantovani da cui si avviano, attraverso il ferrarese, verso il mare Adriatico. Bertozzi riprende: "Come abbiamo visto dalle notizie di questi giorni, tutto il territorio ferrarese è stato congestionato, faticando a ricevere le acque del bacino Burana-Volano; accanto a ciò, l'impianto Valpagliaro, posto a valle della Botte Napoleonica, non è ancora perfettamente funzionante dopo il danno subito nel 2010 per il cedimento della fondazione di sostegno. Oggi la situazione è in miglioramento, a parte qualche ristagno di acqua nelle zone più depresse; abbiamo scongiurato allagamenti, assicurando lo scolo del bacino di monte e dei territori ferraresi di valle." Nel fine settimana appena trascorso si sono registrate infatti quote idriche eccezionali, pari soltanto a quelle di maggio 1996 e che causarono l'allagamento di buona parte del comprensorio di bassa pianura del Burana. Grazie al lavoro del personale del Consorzio si è evitato il peggio. Il Presidente dell'ente consortile, Francesco Vincenzi, ribadisce la necessità. a livello locale come su tutto il territorio italiano ad elevata criticità idrogeologica, di interventi preventivi importanti: "ll Burana ha svolto un lavoro eccezionale, calcolando che ai 70 millimetri di pioggia, caduti in media, va sommato il carico della neve, creando una situazione critica con pochi precedenti. Per scongiurare altri eventi simili, l'ente consorziale ha da tempo progettato un potenziamento del sistema di scolo dell'impianto Pilastresi con la costruzione di un nuovo impianto, denominato 'Cavaliera' e la realizzazione di una cassa di espansione in località Passo dei Rossi a S. Martino Spino di Mirandola. L'impianto Cavaliera, già progettato e da ubicarsi in località Malcantone a Bondeno, prevede una portata fino a 60 metri cubi al secondo. Le modifiche, che si sono susseguite negli ultimi 60 anni sul territorio, sia in termini di urbanizzazione che di modifica delle pratiche colturali, impongono un potenziamento delle infrastrutture di bonifica. Riparare i danni dopo le alluvioni ha un costo, in termini di risarcimenti e riparazioni, cinque volte maggiore dell'adozione di interventi strutturali e preventivi, evitando inoltre la perdita di vite umane."
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