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NEL VENETO, RISCHIO IDROGEOLOGICO AUMENTATO DEL 37,5%

Pubblicato il 11/02/2015
NEL VENETO, RISCHIO IDROGEOLOGICO AUMENTATO DEL 37,5% Negli ultimi 5 anni è aumentata del 37,5% la necessità di investimenti sul territorio veneto per renderlo idraulicamente sicuro: questa la situazione attuale di un Veneto ancora fragile. A dirlo è l'Unione Veneta Bonifiche. Giuseppe Romano, presidente U.V.B.: "Nel 2015 i progetti proposti per un territorio idraulicamente sicuro sono 685, traducibili in un investimento da 1,7 miliardi di euro; negli ultimi 5 anni l'aumento degli interventi necessari è stato del 37,5%." Essi riguardano in prevalenza azioni, che non rientrano nell'ordinarietà, cui si fa fronte con i contributi dei privati: si tratta di manutenzioni straordinarie delle opere di bonifica, di sistemazioni e regolazioni idrauliche, di ripristino di fenomeni di dissesto idrogeologico. Giuseppe Romano, però rassicura: "In una situazione complessa, che ci mette di fronte ad alluvioni ed allagamenti sempre più frequenti, i consorzi di bonifica veneti hanno già inserito, nel programma di #italiasicura, una lista di 105 progetti direttamente cantierabili per 217milioni di euro: riguardano la laminazione delle piene, nonchè il potenziamento degli impianti idrovori e delle opere idrauliche." Francesco Vincenzi, presidente A.N.B.I.: "Ad un piano di azioni per la riduzione del rischio idrogeologico deve unirsi un provvedimento legislativo, destinato a risolvere il problema del consumo del suolo. Manutenzione ed usi del territorio sono un binomio inscindibile, cui è subordinata in gran parte la sicurezza territoriale del Paese."Ad oggi è grande – continua Vincenzi - la necessità di arrivare a sviluppare una nuova legge, che miri al contenimento del consumo del suolo, nodo cruciale della nostra azione per la riduzione del rischio idraulico." Romano sottolinea la necessità di rispettare, nella progettazione urbanistica, le norme che regolano i principi dell'invarianza idraulica nella realizzazione degli interventi, che incidono sulle trasformazioni del territorio. Si tratta di norme già attive in Veneto dal 2002. In caso contrario -secondo Romano- l'impermeabilizzazione continuerà a ridurre le capacità di ritenzione idrica del terreno originario con inevitabili gravi danni in occasione di piogge."

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