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CAMBIAMENTI CLIMATICI: NUOVE PREVISIONI GRAZIE ANCHE AL CONTRIBUTO ITALIANO

Pubblicato il 19/11/2018

Previsioni stagionali nuove e innovative, una pagina web attraverso la quale navigare tra diverse variabili (temperatura dell'aria e della superficie marina, precipitazioni, circolazione dell'aria e molte altre), tra dati e grafiche dinamiche: questa è la nuova e più avanzata versione delle previsioni stagionali, presentata da Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio sviluppato dallo European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF) per conto dell'Unione Europea.

Contribuendo con il proprio sistema previsionale, realizzato in Italia, la Fondazione CMCC (Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici) si unisce, insieme al servizio meteo tedesco (DWD), ai sistemi, che già contribuivano alle previsioni stagionali di "C3S": quello francese di Météo-France, quello britannico del Met Office e quello europeo di ECMWF. Il risultato di questa collaborazione è un sistema operativo multi-modello di previsioni stagionali, cioè fondato sull'integrazione dei cinque più avanzati centri europei su questo genere di attività.

"Il servizio è importante – spiega Silvio Gualdi (CMCC, divisione Climate Simulations and Predictions) – perché fornisce previsioni stagionali operative, che possono essere utilizzate per migliorare i processi gestionali, in cui i parametri meteo-climatici rivestono un ruolo importante. Un campo questo, che riguarda un ampio spettro di settori socio-economici quali l'agricoltura, la produzione e la domanda di energia, la gestione delle risorse idriche, il turismo, solo per fare alcuni esempi."

Le previsioni rese disponibili da "C3S" continueranno ad essere rilasciate ogni mese, il giorno 13 alle 12, ora di Greenwich.

Il prossimo significativo avanzamento nelle previsioni stagionali, fanno sapere da "C3S", è atteso per i primi mesi del 2019, quando verifiche statistiche saranno affiancate alle previsioni e nuovi contributi si aggiungeranno agli attuali: il primo, ad arricchire ulteriormente il sistema, dovrebbe provenire dall'americano National Centers for Environmental Prediction - NCEP.


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