Nell'arco di una generazione, l'Italia ha perso il 28% dei propri campi coltivati a causa della cementificazione e dell'abbandono, che hanno ridotto la superficie agricola utilizzabile a circa 12,8 milioni di ettari: è quanto emerge da uno studio dell'ISTAT (Istituto di Statistica), secondo il quale l'Italia è al sesto posto fra i Paesi europei per la maggiore incidenza (6,9%) di superfici asfaltate dopo Malta (23,7%), Paesi Bassi (12,1%), Belgio (11,4%), Lussemburgo (9,8%) e Germania (7,4%).
Un'espansione delle superfici artificiali rischia di avere pesanti conseguenze su più fronti, sottolinea Coldiretti, visto che la disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare ed ambientale. Un territorio più fragile per il consumo di suolo è più vulnerabile ai cambiamenti climatici, considerata l'estremizzazione degli eventi atmosferici. Il risultato è che il 91% dei comuni italiani si trova in zone a rischio frane e/o alluvioni.