Lavorando ininterrottamente, ill Consorzio di 2° grado C.E.R. (Canale Emiliano Romagnolo)ha rapidamente effettuato, in sole due settimane, tutte le complesse operazioni di pulizia del canale che, nel corso della recente esondazione del fiume Reno, aveva invasato abbondanti quantità di acqua carica di detriti, in un tratto di oltre 42 chilometri, al fine di mettere in sicurezza estese aree dei comuni di San Pietro in Casale, Castello d'Argile, Pieve di Cento e San Giorgio di Piano.
Così, a seguito del provvedimento preso in estrema emergenza e in condizioni ambientali straordinarie, la governance del Consorzio C.E.R. aveva optato, inizialmente ed in via cautelativa, per un'immediata sospensione dei flussi di risorsa idrica con finalità irrigue, ma il lavoro "full time" dei tecnici ha consentito di poter avviare gli impianti, rispettando i tempi e i regolamenti stipulati con i consorzi di bonifica associati, che provvedono a captare l'acqua dal Canale Emiliano Romagnolo per poi distribuirla alle coltivazioni del territorio: in questo caso già dall'inizio del mese di marzo.
Purtroppo, il cambiamento climatico ha, come diretta conseguenza, l'assenza prolungata di precipitazioni, che procura criticità notevoli alle colture del periodo soprattutto, in questa fase, ai trapianti di bietola da seme e alle semine precoci come le cipolle. Oltre a questo, le scarsissime precipitazioni piovose e nevose di questo inverno secco non assicurano una ricarica sufficiente della falda acquifera, ma il Consorzio C.E.R. sta facendo quanto nelle sue possibilità e competenze per continuare a soddisfare le richieste, come fatto fino ad oggi.