"Stiamo scrivendo una pagina nuova della storia del nostro Paese, ma dobbiamo fare presto. Da tempo chiediamo un nuovo modello di sviluppo per l'Italia, che abbia il territorio al centro in un quadro di sostenibilità; per farlo, occorre però investire in ricerca ed innovazione. I Consorzi di bonifica ed irrigazione sono e ne sapranno essere attori determinanti."
E' con queste parole, che Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, ha concluso il workshop "Dal lavoro al cibo per la bellezza e la sicurezza dei territori" nell'ambito dell'Acqua Tour, che ha accompagnato anche la nuova tappa milanese del Villaggio degli Agricoltori Coldiretti. Coordinato da Gladys Lucchelli, direttore di ANBI Lombardia ed introdotto da Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia, il confronto ha visto la presenza di esponenti sindacali nazionali e di rappresentanti del Consiglio Regionale lombardo; questi ultimi (Franco Lucente, commissione agricoltura montagna foreste e parchi; Roberto Mura, commissione ambiente e protezione civile; Fabio Pizzul, commissione programmazione e bilancio) hanno evidenziato il ruolo anche culturale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, indicando tre temi prioritari: finanziamenti, innovazione, tutela della bellezza dei territori. Unanime da parte sindacale (Raffaella Bonaguro, segretaria nazionale FAI CISL; Gabriele De Gasperis, segretario generale FILBI-UIL; Giorgia Sanguinetti, segretaria FLAI-CGIL Milano) è stato il riconoscimento del fondamentale ruolo, a servizio della filiera agroalimentare, svolto dagli enti consorziali, di cui vanno valorizzati l'autogoverno e la grande professionalità della forza lavoro; un plauso è stato riservato alla capacità di ANBI nel coinvolgere politici, sindacati, enti datoriali nella soluzione di problemi interessanti il Paese. Il determinante ruolo dei lavoratori della Bonifica è stato sottolineato anche da Alessandro Folli, presidente di ANBI Lombardia, dichiaratosi orgoglioso di essere a capo di un ente (il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi) protagonista dello sviluppo lombardo, la cui crescita è testimoniata dalle assunzioni: in pochi anni, da 32 a 158 dipendenti.