La qualità delle acque irrigue del Parmense, all'interno della rete artificiale dei canali di bonifica, è migliorata ulteriormente rispetto allo scorso anno: è quanto emerge dal Report annuale redatto dai ricercatori tecnico-scientifici del Consorzio della bonifica Parmense.
L'ente consortile, che si preoccupa del trasporto della risorsa idrica e non strettamente della sua qualità, monitora periodicamente lo stato dei flussi irrigui (indispensabili per la produzione della gran parte delle tipicità agroalimentari della provincia) grazie al laboratorio tecnico itinerante "Bonifica Lab", che consente di asserire che le acque irrigue dei canali consortili superano l'esame qualità, dimostrandosi idonee agli usi per l'agricoltura.
Rilevanti e significativi alcuni dei dati emersi dalle relazioni conclusive sulla qualità irrigua della risorsa esaminata: le sostanze prioritarie (fosfati, fitofarmaci) e la sommatoria complessiva delle sostanze rilevate si mantengono inferiori ai valori limite della cosiddetta "classe 1", utile per l'impiego irriguo, cioè la migliore delle classi della tabella A Giardini, universalmente riconosciuta come modello di riferimento per il settore agricolo. Il dato rappresenta l'ultimo anello di una catena di risultati di idoneità confermata già negli ultimi anni.
Importante miglioramento è quello nelle aree, che presentano alcune criticità come quelle relative ai canali, che attraversano la zona urbana di Parma: in particolare, il Naviglio Navigabile ed il Canale Galasso; in questi due casi all'azoto e al fosforo si sommano cloruri e salinità elevata, pur sempre rientrando nei limiti di utilizzo. Da evidenziare anche l'assenza di sostanze tossiche, compresi pesticidi e fitofarmaci, in concentrazioni significative e, per questo motivo, le acque dei canali possono essere utilizzate senza particolari problemi, perché non sussiste particolare rischio igienico-sanitario, che possa incidere sulla salubrità delle numerose produzioni.
Nell'ottica di un perpetuo e continuo miglioramento è da segnalare l'inizio di un percorso di collaborazione condivisa con le aziende conserviere della provincia di Parma, volto a sensibilizzare verso l'importanza del recupero delle acque reflue e la salvaguardia dell'ecosistema: un protocollo di intesa, firmato dai Consorzi di bonifica di Parma e Piacenza, "OI Pomodoro" e "Industria del Nord Italia" nel settembre 2018; da evidenziare c'è anche la sinergia con A.R.P.A.E. (Agenzia Regionle Protezione Ambiente Emilia Romagna) Parma per il trasferimento dei dati ambientali dei loro controlli sulla qualità delle acque dei depuratori comunali.
Proprio in questi giorni è in corso la campagna di rilevazione 2019 con il mezzo mobile di Bonifica Lab che, come nell'anno precedente, prevede di monitorare più di 50 punti-stazione, distribuiti sul territorio irriguo gestito dal Consorzio, in particolare di pianura. I primi risultati sono confrontabili con il 2018 e restituiscono già un primo quadro positivo, stante la forte siccità di inizio anno, che aveva favorito la concentrazione di sostanze nell'acqua.