Uomini e macchine sono al lavoro in tutto il Valdarno per gli interventi di manutenzione ordinaria sul reticolo di gestione, avviati dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, dopo l'annuale divieto di taglio, in vigore dal mese di marzo fino all'inizio di luglio, per proteggere la fauna, che nidifica lungo i corsi d'acqua.
Oltre 1.200.000 euro saranno complessivamente investiti in territorio valdarnese e consentiranno di sottoporre a manutenzione oltre 150 chilometri di corsi d'acqua.
Il Consorzio si impegna a completare i lavori prima dell'inizio della stagione più piovosa.
Il via è stato dato, partendo dalle aree più densamente urbanizzate: la priorità infatti è andata al torrente Cesto, al Borro di Ponterosso e al Borro di Fracassi a Figline Incisa Valdarno; al Borro della Madonna, al Borro delle Ville ed al Borro dei Frati a San Giovanni Valdarno; al Borro del Giglio, al Borro Spedaluzzo ed al torrente Dogana a Montevarchi; al Borro della Cervia a Cavriglia.
Grande attenzione è riservata alle aree collinari, dove la manutenzione è fondamentale per mitigare il rischio idraulico ed assicurare il buon regime delle acque nelle zone vallive.
"Tutti gli interventi sono stati individuati di concerto con i Comuni e con la Regione Toscana, enti con i quali vi è una collaborazione stretta durante tutto l'anno - spiega la presidente del Consorzio di bonifica Alto Valdarno, Serena Stefani - La concertazione è indispensabile per far fronte alle necessità segnalate sia da cittadini che amministratori, i nostri principali partner nella difesa attiva del territorio dal rischio idrogeologico. La cura dei fiumi indirettamente produce un miglioramento del decoro urbano, particolarmente apprezzato dai cittadini, che si riappropriano così degli spazi fluviali per attività ludiche, sportive e ricreative. La nostra attività deve essere portata avanti nel rispetto dell'ambiente fluviale, dei processi di dinamica dei sedimenti, dello sviluppo controllato della vegetazione e della funzione di corridoio ecologico del corso d'acqua."
Il cronoprogramma dei lavori ha subito una sola variazione: lo stop dell'intervento sul torrente Faella, decisione obbligata dalla presenza invasiva di una pianta aliena.
"Si tratta del poligono del Giappone, pianta di origine orientale, che si è insediata in Valdarno ormai da 10 anni. Al momento della sua comparsa occupava le aste fluviali per non più di un chilometro; ora la sua presenza si è moltiplicata fino ad interessare una ecina di chilometri, raggiungendo concentrazioni straordinarie soprattutto nei comuni di Terranuova Bracciolini e Castelfranco Piandiscò. E' una specie vegetale che, da noi, non ha competitor, si riproduce con estrema facilità e quindi si propaga in modo esponenziale. La sua presenza distrugge la biodiversità e, a causa di un apparato radicale pervasivo, crea molte complicazioni agli argini. Conoscerla è fondamentale per poter studiare modalità adeguate per il suo difficile contenimento. Nel tempo abbiamo scoperto che l'unico modo per rallentarne la diffusione è di spostarla quando è in riposo vegetativo. Ecco perché l'intervento sul Faella non sarà realizzato ora, ma nei mesi di ottobre-novembre": a spiegarlo è Simone Frosini, tecnico dell'Unione dei Comuni del Pratomagno, impegnato da tempo, insieme al Consorzio di bonifica, nella lotta contro l'avanzata del poligono del Giappone; conclude: "E' un escamotage per tamponare l'emergenza. Questa criticità dovrà comunque essere affrontata in modo definitivo, anche interessando Regione Toscana e Ministero per intercettare risorse nazionali e comunitarie."
L'impegno dell'Alto Valdarno non si ferma, però, qui.
Nel 2019, il Consorzio è chiamato a realizzare un intervento straordinario di taglio della vegetazione sul fiume Arno; l'operazione interesserà alcuni tratti fluviali nei comuni di Rignano sull'Arno, Reggello, Figline Incisa Valdarno, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Montevarchi e Laterina Pergine Valdarno. "E' un lavoro importante sul piano della sicurezza idraulica, che prenderà il via nel mese di ottobre. Voluto dalla Regione Toscana e in gran parte da essa finanziato, sarà impegnativo sul piano tecnico e, proprio per questo, avrà tempi di realizzazione più lunghi" annuncia la presidente dell'ente consortile, che aggiunge: "Sempre sull'Arno è previsto un altro intervento, realizzato con fondi regionali, a Rosano nel comune di Rignano sull'Arno e poco più a valle nel territorio del comune di Bagno a Ripoli."