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Pubblicato il 24/09/2019

E' stato sottoscritto  a Parma, nell'ambito della giornata di studi 'Verso una pianificazione integrata di Distretto', un importante protocollo d'intesa tra l'Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, 17 università del distretto idrografico e 2 centri di ricerca;  focus caratterizzante dell'accordo, firmato dal segretario generale dell'autorità distrettuale, Meuccio Berselli e da Paolo Andrei, magnifico rettore dell'Università degli Studi di Parma, a nome di tutti gli atenei coinvolti,   è  lo scambio di dati essenziali per la conoscenza e la pianificazione delle politiche relative al Grande Fiume  ed ai territori del distretto idrografico, che comprende 8 regioni  (Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto) e  la provincia autonoma di Trento: in tutto,  3.348 comuni, 19.850.000 abitanti, 86.859 chilometri quadrati di superfice, cioè  il 37% della produzione industriale nazionale, il 55% dell'industria zootecnica, il 35% dell'industria agricola e il 55% della produzione idroelettrica.

Le realtà, che lavoreranno a stretto contatto nei prossimi tre anni sono l'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG), l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), Politecnico di Milano, l'Università Cattolica del Sacro Cuore, l'Università degli studi Milano Bicocca, l'Università degli studi di Brescia, l'Università degli studi di Trento, l'Università degli studi di Padova, l'Università degli studi di Trieste, il Politecnico di Torino, l'Università degli studi di Torino, la Scuola Universitaria Superiore, l'Università degli studi di Pavia, l'Università degli studi di Genova, l'Università degli studi di Ferrara, l'Università degli studi di Parma, l'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l'Università degli studi di Bologna, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Nello specifico, le azioni che verranno sviluppate sono  l'analisi del danno, l'aggiornamento idrologia e cambiamenti, l'aggiornamento idraulica modelli 2D, l'analisi dell'ambito costiero marino, l'idromorfologia e il trasporto solido affluenti Po e reticolo collinare montano, il bilancio trasporto solido fiume Po, gli scenari di rottura arginale. Ci sarà anche una parte dedicata all'analisi economica: in particolare, si lavorerà sulla definizione del costo ambientale e della risorsa per i vari settori di impiego dell'acqua, i criteri per la copertura dei costi ambientali e della risorsa, il recupero integrale del costo del servizio e del principio "chi inquina paga". Le altre azioni di pianificazione saranno lo sviluppo del modello idrogeologico della Pianura Padana e l'analisi dei carichi di inquinanti.

"Oggi per noi è una giornata molto importante – dichiara Meuccio Berselli, Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po - poiché la firma di questo protocollo d'intesa  è fondamentale per la conoscenza dei dati per la pianificazione. Questi dati ci sono utili per il bilancio idrico, per conoscere la quantità d'acqua presente a livello superficiale e quella invece a livello di falda sotterranea. L'insieme di informazioni, che verranno raccolte dalle università, ci saranno utili per sapere quali azioni intraprendere per i nuovi inquinanti presenti nel bacino del Po e per mitigare il rischio idrogeologico. La conoscenza delle università, messa a supporto delle pianificazioni, diventa fondamentale. All'interno di questo progetto di collaborazione, che durerà tre anni, vogliamo identificare un percorso di  un anno  per acquisire la conoscenza di tutti i dati, che ci consentiranno di iniziare la pianificazione il più presto possibile. I dati verranno messi a disposizione di Aipo, dei consorzi di bonifica e delle Regioni."

"L'intento di questa convenzione  – sottolinea Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Parma – è quello di mettere a disposizione le competenze e le attività di ricerca delle università e dei centri di ricerca per garantire quello sviluppo e quell'attenzione particolare che l'autorità distrettuale vuole attivare sulla gestione delle acque e sulla prevenzione di fenomeni di dissesto, che potrebbero verificarsi nel prossimo futuro. Oggi ci impegnamo tutti, ognuno con le proprie competenze, a generare occasioni di scambio, di incontro e di approfondimento, indispensabili per il futuro. Le università ed i centri di ricerca hanno dato pieno appoggio all'iniziativa e lavoreranno concretamente a fianco dell'autorità distrettuale per testimoniare la volontà di trasmettere le competenze acquisite attraverso gli strumenti della ricerca e realizzare progetti a vantaggio di tutta la comunità."

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