UN PROGETTO DI CALIBRO EUROPEO
Pubblicato il 31/03/2015
UN PROGETTO DI CALIBRO EUROPEO Riqualificare in modo innovativo e condiviso i canali di Cavata Orientale (Carpi), Diversivo Fossa Nuova Cavata (Carpi), Collettore Acque Basse Modenesi (Carpi e Novi di Modena), Collettore Alfiere (Gualtieri), creando golene e aumentandone la sezione idraulica in maniera condivisa tra le popolazioni; obiettivi: miglioramento della sicurezza idraulica e della qualità ambientale. Life Rinasce è un progetto del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, che coinvolge i Comuni, avendo, come partner, la Regione Emilia-Romagna. Il progetto, che è avviato da Luglio 2014 e si concluderà a Dicembre 2018, prevede un importo totale di oltre 2.000.000 di euro, finanziati da ente consortile, Regione ed Unione Europea. Di recente a Reggio Emilia si è svolto l'incontro del gruppo tecnico di lavoro: a loro spetta il compito di definire le migliori scelte; è composto dai tecnici di consorzio di bonifica; "Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica"; "Servizio tutela e risanamento della risorsa idrica"; "Servizio beni architettonici e ambientali"; "Servizio comunicazione, educazione alla sostenibilità e strumenti di partecipazione della Regione Emilia-Romagna, delle Provincie di Reggio Emilia e Modena"; "Servizio Tecnico di Bacino degli affluenti del Po"; Comuni di Gualtieri, Carpi, Novi di Modena; ente di gestione dei parchi e della biodiversità dell'Emilia Centrale. "Life Rinasce è un progetto approvato dalla Commissione Europea nel Luglio del 2014 e si propone di realizzare, a scopo dimostrativo, la riqualificazione idraulico-ambientale di alcuni canali di bonifica emiliani – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale – A Bologna, con un convegno internazionale di apertura in calendario per l'8 Aprile nella sede della Regione Emilia Romagna, sarà presentato, alla comunità scientifica e al pubblico, questa innovativa forma di progettazione partecipata, che coinvolge le persone in maniera forte: ci rivolgiamo sia agli enti che ai privati." "Il progetto – aggiunge Aronne Ruffini, dirigente e project manager dell'ente consorziale -, scaturisce in applicazione di due importanti direttive europee, la Direttiva Alluvioni 2007/60/CE e la Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, con l'obiettivo di dimostrare che il concetto di riduzione del rischio alluvionale, migliorando contemporaneamente lo stato ecologico dei corsi d'acqua, può essere applicato anche sul reticolo idrico artificiale." Spiega Ruffini: "Nel dettaglio: sui canali interessati verranno sperimentate tipologie d'intervento, adeguate alla condizione di alvei, che soffrono di problematiche idrauliche e ambientali, andamento rettilineo, sezione geometrica trapezoidale; non sono dotati di aree inondabili e le portate in eccesso, determinate dall'intenso incremento delle aree urbanizzate, possono essere smaltite solamente tramite impianti idrovori: una situazione a elevato rischio di esondazione. A questo si aggiunge il problema di scarichi, che riversano grandi quantità di sostanze inquinanti, peggiorando la qualità dell'acqua. Gli interventi – prosegue il project manager – prevedono la riqualificazione di sette chilometri di canali con la creazione di tre ettari di golene naturalistiche allagabili lungo i canali, la forestazione di due chilometri di sponde e la creazione di una cassa di espansione, ampia circa tre ettari, destinata a diventare una zona umida naturalistica per l'accumulo delle piene e per la fitodepurazione delle acque. Il progetto si propone inoltre di mettere a punto e applicare modalità di gestione gentile della vegetazione acquatica e riparia dei canali, confrontando diverse modalità di taglio in relazione agli effetti ecologici, idraulici ed economici. Il carattere innovativo del progetto – conclude – è dato non solo dalle tipologie d'intervento ideate per risolvere problemi idraulici e ambientali, ma anche dall'intero percorso di progettazione, che vede interessati un gruppo tecnico di lavoro multidisciplinare e gli attori locali, coinvolti attraverso un processo partecipato. Particolare attenzione verrà prestata alla possibilità di diffondere le tecniche testate con il progetto. Si prevede quindi l'organizzazione di corsi di formazione per tecnici e giornate dimostrative."
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