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LE IDROVORE BADANO AL LAGO MASSACIUCCOLI

Pubblicato il 17/11/2019

A quindici anni esatti dalla sua inaugurazione (era il novembre del 2004) ancora una volta l'impianto idrovoro della Bufalina si è rivelato uno strumento fondamentale per tenere sotto controllo il lago di Massaciuccoli; le quattro idrovore sono in grado di scolmare una quantità di acqua pari a 900.000 metri cubi al giorno e rappresentano una valvola di sfogo necessaria soprattutto quando l'altro emissario naturale, il Burlamacca, resta bloccato dall'alta marea.

"Pioggia persistente e livelli del mare sempre alti sono condizioni eccezionali in grado di compromettere il sistema del lago – spiega il presidente del Consorzio, Ismaele Ridolfi - Quando ciò accade, solo l'intervento dell'uomo attraverso l'impianto della Bufalina può tenere a freno il Massaciuccoli ed evitare seri problemi ai territori. che lo circondano."

Dal 4 novembre ad oggi solo il pluviometro di Torre del Lago ha registrato 230,8 millimetri di pioggia caduta al suolo: un valore alto e soprattutto concentrato in quattordici giorni, che avrebbe provocato un innalzamento del lago repentino. In tutto questo tempo, il mare è sempre rimasto al di sopra del livello del lago, mettendo praticamente fuori uso il canale Burlamacca, dal quale quindi il lago non ha mai scaricato nemmeno una goccia. E' stata quindi solo l'idrovora della Bufalina, accesa 24 ore al giorno, a tenere a freno il riempimento del lago, evitandogli di raggiungere quote stimate prossime ai 50 centimetri: livelli pericolosi, che possono produrre gravi conseguenze agli argini e a tutti i territori, che circondano lo specchio d'acqua. Basti pensare alle zone industriali delle Bocchette, di Montramito e di Vecchiano, agli abitati di Massarosa, Quiesa, Bozzano, Viareggio e Torre del Lago: un'area vastissima, densamente urbanizzata, che in casi come questo rivolge al lago uno sguardo attento e di evidente timore.

Dal 4 novembre la Bufalina è stata accesa e ha scolmato 12.600.000 metri cubi d'acqua, spingendola nel mare. Il lago allora misurava +19 centimetri e, nonostante tutta l'acqua che ha ricevuto (mediamente il doppio di quella, che piove al suolo), è salito solo fino a +26 di qualche giorno fa, + 25 oggi.

La gestione della Bufalina non è solo accesa o spenta, così come la gestione del lago non è solo idrovora sì o no. Bisogna guardare al sistema del territorio nella sua complessità, perché l'acqua entra nel lago per la pioggia, ma anche dalle idrovore, che drenano i terreni circostanti, che altrimenti si allagherebbero; del sistema fa parte anche tutta l'acqua, che viene drenata da Torre del Lago con un secondo impianto, la Fiaschetta.

"La sorveglianza da parte dei nostri tecnici – conclude Ridolfi - è costante e continuerà fino alla fine del maltempo. Il sistema funziona anche grazie ai calcoli tra immissioni ed emissioni ed agli interventi solleciti, che hanno risolto tutte le problematiche verificatesi nei giorni scorsi: ponti intasati, griglie bloccate da materiale galleggiante e, la notte scorsa, un fulmine che ha spento i motori, ma che i tecnici hanno riattivato in meno di mezzora. Continueremo a lavorare fino alla fine delle piogge e comunque fino a quando l'intero bacino mostrerà valori stabili."

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