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SICCITA’: QUADRO MOLTO CRITICO PER LA PRODUZIONE DI FINOCCHI. COLDIRETTI CHIEDE LO STATO DI CALAMITA’ ALLA REGIONE

Pubblicato il 27/02/2020

Coldiretti Calabria (a causa della situazione critica per la siccità, che registra da lungo tempo l'assenza di precipitazioni significative, accompagnata da anomale temperature) ha scritto una lettera alla Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli e al dipartimento regionale agricoltura per chiedere l'avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità. Di questo ha informato anche i sindaci.

"Ormai ", scrive il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, "la situazione è di emergenza, in particolare nella fascia jonica, che va da Sellia Marina a tutto il crotonese (in particolare, l'altopiano di Isola di Capo Rizzuto), quale area di circa 4.000 ettari, vocata alla coltivazione di uno dei prodotti principe: il finocchio. I produttori di finocchi stanno interrando i campi, poiché il caldo ha compromesso la produzione in termini quantitativi e danneggiato la qualità del prodotto, rendendolo non commerciabile, nonostante le ripetute irrigazioni di soccorso, possibili grazie all' impegno del consorzio di bonifica. Ma se in quest'area si registra un quadro molto critico, anche in tutte le aree agricole regionali, i terreni seminati a coltivazioni erbacee (grano duro, cereali, leguminose, erbai per la produzione di foraggio per gli allevamenti e pascoli montani) risultano gravemente secchi e danneggiati. Davanti a questo drammatico scenario in uno degli inverni più secchi e più caldi degli ultimi decenni e con una prospettiva meteo affatto rassicurante, si richiede l'adozione urgente di misure straordinarie. Una parte significativa del Prodotto Interno Lordo e del reddito agricolo è gravemente compromesso e, in assenza di adeguati provvedimenti di tutela, gli agricoltori rischiano di perdere anche gli aiuti comunitari della P.A.C., riferiti ai diversi comparti agricoli interessati".

Pertanto, Coldiretti Calabria ha chiesto alla presidente, Santelli, di attivare con urgenza alcuni interventi, tra cui la revisione delle datate concessioni in essere, in particolare quelle con la società A2A e che individuano il periodo irriguo dal mese di maggio a quello di settembre. Tale anomalia reca particolare pregiudizio alle produzioni agricole autunno-vernine ed a quelle precoci ed in serra, considerato il cambiamento climatico, ormai in atto da più anni.

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