E' partito da pochi giorni e proseguirà, fino alla fine del mese di maggio, il corso di formazione professionale e specializzazione, dedicato alla gestione della vegetazione lungo i corsi d'acqua, voluto dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell'Università di Firenze: un corso, in cui il Consorzio i bonifica 6 Toscana Sud si è ritagliato un ruolo importante. In aula (naturalmente virtuale complice la pandemia) i tecnici; in cattedra (anche questa virtuale), tra gli altri, Fabio Zappalorti, nel duplice ruolo di direttore generale del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud e di ANBI Toscana, partner dell'iniziativa formativa.
"E' il tangibile segno dell'evidente sensibilità mostrata dal Consorzio e dall'intero sistema della bonifica per la ricerca di modalità di intervento sempre meno invasive - spiega Zappalorti, rispondendo con fatti concreti alle polemiche che, di tanto in tanto, si accendono sul territorio - Per noi è strategico individuare nuove metodologie di intervento, capaci di coniugare le necessità della difesa del suolo e della mitigazione del rischio idraulico con il rispetto e la tutela degli habitat naturali: un modus operandi promosso e voluto anche dalla Regione Toscana che, con apposita delibera, ha recepito e tradotto in indirizzi operativi queste necessità."
"Ringrazio il professor Federico Preti per aver organizzato il corso con modalità on-line, senza farsi "fermare" dal virus, che rende questo momento particolarmente difficile - commenta il presidente del CB6, Fabio Bellacchi - Ci tengo a precisare che anche il lavoro dei consorzi va avanti nonostante l'emergenza, perché irrigazione e sicurezza idraulica non sono rinviabili."