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ARRIVA LA PIOGGIA MA L’EMERGENZA IDRICA RESTA. LOTTA CONTRO GELO E SICCITA’: SALVATE LE PRODUZIONI SPECIALIZZATE

Pubblicato il 24/04/2020

A metà marzo per sconfiggere le brinate notturne e difendere dal freddo gli alberi da frutto in fioritura; dall'inizio di aprile per combattere la siccità, che sta già assetando la Valdichiana, dove il primo ad andare in sofferenza è stato il versante senese: il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno ha lavorato sodo, nonostante l'emergenza da COVID 19, per realizzare, a tempo di record, tutti gli interventi necessari per garantire in anticipo, rispetto al canonico calendario, la sistemazione e la piena funzionalità delle reti.

I rubinetti nei cinque distretti irrigui consortili sono aperti ormai da giorni e viaggiano a pieno ritmo, nonostante la pioggia caduta negli ultimi giorni, che ha allentato la morsa della siccità, senza però risolvere il problema.

D'altronde, i numeri raccontano una situazione inusuale e preoccupante, contro cui occorre sfoderare armi nuove e ben più affilate rispetto al passato.

A dirlo sono i millimetri di pioggia rilevati dalle tre centraline di Cesa, Bettolle-Sinalunga, Rigomagno.

Nel 2020, tra gennaio ed aprile, in media sono caduti 83 millimetri di pioggia: 1/3 della quantità registrata nello stesso quadrimestre del triennio 2017-2019, quando il valore si impennava fino a toccare i 240 millimetri.

Se si vuole una conferma, basta confrontare le precipitazioni dell'aprile 2019 con quelle dell'aprile 2020: un 182 a 30 millimetri, che fa sussultare le numerose e qualificate imprese agricole del territorio, un'area caratterizzata da orticole coltivate in pieno campo, mais, alberi da frutto, ma dove per quasi un mese e mezzo non è piovuto.

"In questo periodo dell'anno avvengono le semine di ortaggi e la messa a dimora delle piantine. E' una fase particolarmente delicata, in cui è essenziale garantire la disponibilità d'acqua con continuità. Il Consorzio, consapevole delle necessità delle imprese agricole, si è adoperato per risolvere tutti i problemi tecnici rapidamente e per assicurare la risorsa necessaria. Questo ha permesso di salvare le produzioni di valore che, insieme ai frutteti e alle colture industriali, caratterizzano sempre più la Valdichiana aretina e senese", spiega il direttore generale dell'ente consortile, Francesco Lisi, che aggiunge: "Nonostante il COVID- 19 siamo riusciti a fronteggiare l'emergenza idrica, scattata per motivi diversi a poche settimane di distanza: a marzo per i trattamenti anti-brina, quindici giorni dopo per combattere la siccità."

Proprio queste emergenze continue ed opposte sono il segnale di cambiamenti profondi, che richiedono nuove strategie.

"Non esiste più la campagna irrigua del passato, quando al Consorzio si richiedeva una fornitura d'acqua per 4 mesi all'anno. Adesso abbiamo di fronte sfide diverse, con bisogni che si possono dilatare anche per periodi molto più lunghi, se non per l'intero anno. Se il trend, che vediamo, sarà confermato, il nostro ente dovrà rivedere l'organizzazione e la strutturazione del servizio per poter garantire all'agricoltura la necessaria fornitura di risorsa 12 mesi l'anno" conclude Lisi.

Il cibo è irriguo e ricordarlo è importante, perché non si tratta di un semplice adagio.

"L'irrigazione contribuisce in modo significativo al valore agricolo e, quindi, a garantire la stabilità del reddito per l'impresa locale, riducendo gli eventuali rischi legati ad un andamento meteorologico sempre più condizionato dai cambiamenti climatici - commenta la presidente del Consorzio di bonifica, Serena Stefani, citando uno studio commissionato all'Università di Trieste: "L'incremento di valore riconducibile all'irrigazione nei suoli a seminativi è mediamente pari al 27%, ma il contributo cresce notevolmente per i suoli a colture specializzate come la Valdichiana: per i frutteti ,infatti, il valore si impenna di un + 35% per arrivare fino a toccare un +82% per i suoli ad ortive. L'importanza economica dell'irrigazione è evidente. Ma è evidente anche il ruolo strategico, che gioca in campo ambientale e paesaggistico, nel favorire la permanenza delle comunità sul territorio, nel mantenere le filiere produttive, nel provvedere alla ricarica delle falde sotterranee ed alla conservazione degli agroecosistemi, nel ridurre e contrastare il fenomeno della subsidenza e dell'intrusione salina nelle falde. Proprio per questo, il nostro Consorzio è impegnato a promuovere e a sviluppare la distribuzione collettiva dell'acqua. Oltre ai quattro distretti attualmente attivi, dotati di 157 chilometri di reti capaci di portare la risorsa a 200 utenti su una superficie di 3350 ettari, abbiamo in programma la realizzazione del Distretto 8 di Cardeta, nel comune di Castiglion Fiorentino ed è allo studio la creazione del maxi-Distretto 23: un impianto al servizio di oltre 2.300 ettari di territorio tra i comuni di Marciano della Chiana, Foiano della Chiana e Castiglion Fiorentino. Ma ancora non basta: dobbiamo lavorare per consentire una diffusione più capillare delle reti. E' un appello che lancio a tutte le istituzioni regionali e nazionali: lo sviluppo dei distretti è essenziale per garantire un futuro all'economia agricola del nostro comprensorio, su cui insistono aziende moderne e dinamiche, che vantano prodotti di eccellenza" conclude Stefani.

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