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CAMBIAMENTI CLIMATICI: IN VENETO A RISCHIO 1 FRUTTO SU 3

Pubblicato il 28/05/2020

Addio ad un frutto su 3 nel Veneto con il crollo del raccolto estivo (dalle albicocche alle ciliegie, dalle pesche alle nettarine) destinato ad avere effetti sui prezzi al consumo: è quanto emerge da un'analisi di Coldiretti sulla base delle previsioni, sul raccolto di frutta in tutta Europa, di Europech per il 2020. A pesare è la situazione climatica avversa, che ha tagliato le produzioni, sulle quali gravano anche le preoccupazioni per la carenza di lavoratori per le raccolte.

Il rischio  -- precisa Coldiretti - è che una ridotta disponibilità di frutta nazionale provochi un deciso aumento delle importazioni dall'estero da spacciare come "made in Italy".

L'Italia è il primo produttore comunitario di gran parte delle verdure tipiche della dieta mediterranea comepomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi; anche per quanto riguarda la frutta l'Italia primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne. La Penisola risulta altresì il secondo produttore dell'Unione Europea di lattughe, cavolfiori e broccoli, spinaci, zucchine, aglio, ceci, lenticchie ed altri legumi freschi; è altresì seconda per la produzione di pesche, nettarine, meloni, limoni, arance, clementine, fragole (coltivate in serra), mandorle e castagne. Infine, l'Italia detiene il terzo posto in Europa per quanto riguarda asparagi, ravanelli, peperoni e peperoncini, fagioli freschi, angurie, fichi, prugne e olive da tavola.

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