E' bastata poco più di una settimana senza piogge significative per vedere nuovamente una riduzione importante della portata dei principali vettori idrici nel nord Italia, facendo registrare il calo dei livelli nei grandi bacini, che fungono da riserva per le esigenze idriche della Pianura Padana e che saranno progressivamente utilizzati nelle settimane a venire. Ciò, che interessa ancor di più la zona della provincia di Ferrara, è anche la diminuzione rapida della portata del fiume Po, che nel tratto emiliano, in una settimana, è calato di 600 metri cubi al secondo.
"E' un dato molto importante, perché va a toccare livelli negativi già in passato esplorati, ma che comunque testimoniano la permanente difficoltà della mancata regimazione del fiume Po– dice Franco Dalle Vacche, presidente del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara – Anche per noi, che gestiamo il reticolo di canali irrigui secondari, portando l'acqua del Po ai campi coltivati, si prospettano dunque periodi difficili. Grazie ai nostri impianti e alla tecnologia messa in campo dal Consorzio, l'acqua non mancherà alle aziende agricole e il nostro impegno si riconferma massimo per la salvaguardia delle produzioni agricole." Impegno, che per il Consorzio è anche economico.
"Per quanto riguarda i bassi livelli dell'acqua del Po e dunque l'immissione nei nostri canali per l'irrigazione all'agricoltura – spiega Dalle Vacche - sono numerosi gli impianti idrovori, che devono andare ad " inseguire" l'acqua sempre più al centro del fiume, sollevarla e portarla nella rete, che serve ad irrigare circa 170.000 ettari di territorio coltivato quasi tutto l'anno. Questo comporta costi per l'energia elettrica utilizzata, ma soprattutto un importante esborso a livello fiscale per gli oneri ad essa collegati. Chiediamo da tempo un intervento statale di riduzione di questo grande peso economico, legato alle sempre più frequenti emergenze."
Calo del livello del Po, che implica anche altre importanti criticità e iniziative da mettere in campo.
"E' certamente una situazione da monitorare anche per quanto riguarda la risalita del cuneo salino, cioè acqua che dal mare entra nei rami del Delta del Po, con il pericolo di contaminare anche le falde – prosegue il presidente - Il Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara sta lavorando da tempo per arginare questo fenomeno. Di certo è un grande problema, che viene accentuato dalla siccità e da una regimazione del Po non regolare. Occorre riconsiderare iniziative, che possano realizzare opere necessarie per regimare il Grande Fiume e garantire livelli e riserve d'acqua costanti."