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RILASCI DA DIGA SUL FIUME SIMERI: UNA QUESTIONE DA RISOLVERE

Pubblicato il 10/07/2020

"Incomprensibilmente la società multiutility A2A, che gestisce i laghi silani dopo averli programmati, ha ridotto i rilasci dei volumi di acqua per l'irrigazione nel fiume Simeri per la stagione irrigua 2020, con inevitabili ripercussioni sulle aziende agricole, che non possono vedere soddisfatta la richiesta di acqua ad uso irriguo necessaria per le colture": questo, quanto comunica il presidente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese, Fabio Borrello, in una lettera inviata alla società A2A ed alla Regione Calabria. I rilasci d'acqua a valle della centrale di Magisano da parte di "A2A", prosegue la lettera, "non costituiscono un favore della società, ma sono disciplinati dalla convenzione sottoscritta nel 1968 e tuttora in vigore (seppure a distanza di 52 anni) tra gli allora Cassa per il Mezzogiorno e l'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica.
Detta convenzione, stabilisce che la società, che gestisce gli impianti idroelettrici, deve, nel periodo da giugno a settembre di ciascun anno, rilasciare, sul fiume Simeri (sulla base dei diagrammi dei fabbisogni riportati nei progetti stessi a valle della centrale di Magisano) 24,6 milioni di metri cubi d'acqua e, nel suddetto periodo, laddove la disponibilità dell'invaso risulti inferiore a quello vincolato iniziale, la società è obbligata a sospendere l'esercizio degli impianti idroelettrici. Sebbene il Consorzio", continua Borrello, "abbia ottenuto un anticipo di 990.000 metri cubi dei rilasci concessi nello scorso mese di maggio, ora gli scarichi a valle della centrale di Magisano sono assolutamente insufficienti a garantire l'erogazione del servizio irriguo. E' una situazione questa", aggiunge il presidente del Consorzio di bonifica, "che non è sostenibile e pertanto chiede che A2A assicuri il rilascio di almeno 110.000 metri cubi al giorno di risorsa idrica che, nel periodo giugno-settembre, corrispondono a complessivi mc. 13.420.000. Il suddetto volume, seppur sommato ai metri cubi rilasciati a maggio, resta", chiarisce, "ben al di sotto dei 24,6 milioni da rilasciare previsti dalla vigente convenzione.
Laddove dovessero essere necessarie maggiori quantità di acqua", precisa, "il Consorzio si riserva di chiedere l'aumento degli scarichi in alveo fino al raggiungimento della quantità di risorsa stabilita in convenzione. Il Consorzio ha la necessità della programmazione e pertanto rinnova la richiesta per ottenere un calendario settimanale dei rilasci con l'indicazione degli orari, al fine di consentire un'ottimale pianificazione per l'accumulo della risorsa idrica. Inoltre", avverte Borrello, "la scarsità d'acqua erogata non consente agli impianti irrigui di mantenere costantemente la pressione di esercizio, necessaria al corretto funzionamento ed alla regolare erogazione di acqua. Il continuo svuotamento e riempimento delle linee principali", spiega, "oltre ad arrecare danni alle colture, sta provocando notevoli rotture strutturali agli impianti, per i quali il Consorzio si riserva sin d'ora di chiedere l'eventuale ristoro nelle opportune sedi giudiziarie. E' ormai evidente", conclude Borrello, "che le cose non possono continuare con una navigazione quasi a vista, nella quale si assommano incertezze, che sicuramente non fanno bene ad un'agricoltura di qualità. In questi giorni", riferisce Borrello, "A2A ha manifestato la volontà di rivedere la convenzione del 1968 e, per questo, chiede al Dipartimento Regionale Agricoltura di farsi promotore di un incontro finalizzato alla rivisitazione della convenzione, che allo stato attuale non risponde più alle esigenze della moderna agricoltura e crea notevoli incertezze alle aziende agricole, che hanno la necessità di essere sempre di più competitive."

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