Il monitoraggio costante, effettuato dall'Autorità Distrettuale del Fiume Po grazie all'attività dell'Osservatorio Permanente sulla Crisi Idrica durante tutto il periodo primaverile ed estivo, ha consentito di mantenere alta l'attenzione sui livelli idrici di tutto il comprensorio. La consolidata collaborazione statistica con i partner che ne fanno parte integrante, come le agenzie di rilevazione delle Regioni del distretto, multiutility ed ANBI, hanno garantito un flusso continuo di informazioni utili per una quanto più corretta gestione dei livelli.
Quest'anno – dichiara il segretario generale, Meuccio Berselli - il Grande Fiume e i suoi affluenti hanno come sempre svolto un ruolo essenziale per l'approvvigionamento irriguo del comparto agroalimentare del distretto. Al netto della priorità assoluta, che è la sicurezza delle comunità e dei territori, voglio evidenziare che, nonostante la stagione abbia consentito una gestione della risorsa sufficiente per il mondo agricolo e per gli equilibri ambientali e dei corpi idrici, occorre migliorare ancora per raggiungere il traguardo di una gestione oculata, grazie all'impiego dei quantitativi via via disponibili. Per esempio, i grandi laghi alpini ed in particolare il lago Maggiore rappresentano un vero e proprio giacimento per lo stoccaggio temporaneo dell'acqua sia per il primo settore che per mantenere qualità ambientale, biodiversità e habitat delle aree padane. Oggi, la scarsità idrica ricorrente con conseguente siccità si manifesta in periodi prolungati in numerose aree del Distretto del Po, in cui per paradosso anche una sola goccia può fare la differenza. Il clima è mutato e così le singole condizioni dei sottobacini idrografici e in questi periodi anche le temperature sono incrementate con ulteriore evotraspirazione dei suoli, fenomeno che obbliga oggi e soprattutto domani a poter contare su quantitativi di risorsa idrica ancora più abbondanti."
Sono scenari, che indicano una specifica strada, come precisa ancora Berselli: "Occorre fare di tutto e di più in futuro per stoccare maggiore risorsa nei laghi e sfruttare ogni singolo momento meteoclimatico favorevole per aumentare la quantità disponibile d'acqua e rilasciarla, quando serve per ogni finalità individuata."
Una considerazione chiara anche per le aree appenniniche emiliano-romagnole, che "come sempre non potendo contare su flussi torrentizi, hanno fatto ancora conti salati sia con i quantitativi che con le modalità di caduta di piogge oltremodo violente e distruttive e che non risultano quasi mai utili a ricaricare la falda acquifera sotterranea, defluendo velocemente senza portare ristoro ai territori, su cui si abbattono. Anche in questo caso occorre fare tutte le azioni possibili, affinché si mettano in pratica modalità di intervento per migliorare questo deficit evidente: recupero e depurazione, qualità delle modalità irrigue, mitigare notevolmente le dispersioni di rete oggi eccessive nell'intero Paese e creare nuovi magazzini dell'acqua, cioèinvasi, che possano raccoglierla, quando cade senza sprecarla."
Dopo un primo "assaggio" di autunno, verificatosi tra la fine di agosto e gli inizi di settembre con precipitazioni diffuse e consistenti su tutto il territorio del Distretto, accompagnate da un importante calo termico, le temperature sono tornate sopra la media stagionale con valori compresi tra +3° e +5° rispetto al periodo (in alcune zone, anche tra +4° e +6°). Dalla scorsa settimana insistono su tutto il territorio distrettuale condizioni di stabilità che, salvo occasionali rovesci o brevi temporali localizzati (più diffusi sui rilievi alpini), persisteranno almeno sino alla fine del mese di settembre, quando si attendono nuovi e più abbondanti fenomeni ,che potrebbero definitivamente sancire l'arrivo della stagione autunnale.
La conclusione della stagione colturale (con la relativa diminuzione degli emungimenti di risorsa) e i modesti incrementi, dovuti alle precipitazioni avvenute su tutto il Distretto tra fine agosto e inizio settembre, avevano leggermente rimpinguato i valori delle portate in tutte le sezioni; valori che, però, con l'odierna situazione vanno definendosi in costante esaurimento da ora e sino alla fine del mese.
Migliora invece la situazione dei grandi laghi regolati: i recenti e intensi eventi meteorici, verificatisi sulla catena alpina, hanno offerto ristoro a tutti i bacini del Distretto, il cui volume attualmente invasato nei grandi laghi supera la media del periodo di oltre il 100%, in netto aumento rispetto al mese scorso.
Nel dettaglio, il lago Maggiore è oltre il 95% del riempimento utilizzabile; il lago di Como al 70% e il lago di Garda al 66%.