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SICUREZZA IDRAULICA: AL VIA LA REALIZZAZIONE DEL BACINO DI ESPANSIONE SUL TORRENTE CODOLO-GHEBO

Pubblicato il 12/02/2021

Prosegue in Veneto "la stagione dei cantieri" avviati dai consorzi di bonifica per la prevenzione ed il contrasto del rischio idraulico, resi possibili grazie alle risorse della Protezione Civile per l'emergenza Vaia.

In questi giorni sono stati avviati dal Consorzio di bonifica Piave i lavori di realizzazione di una cassa di espansione da 70.000 metri cubi a San Fior di Sotto, in provincia di Treviso; compito del bacino sarà ridurre la portata massima di piena del torrente Codolo-Ghebo nel tratto di valle fino alla confluenza con il fiume Monticano. Allestito il cantiere a metà gennaio, si sta ora provvedendo allo scotico del terreno vegetale che, una volta ultimato il bacino, andrà riposizionato sul fondo: la cassa, infatti, rimarrà vuota per la maggior parte del tempo ed accoglierà le acque del Codolo solo in caso di eventi di grande intensità.

Le problematiche idrauliche, che interessano il torrente, sono da tempo segnalate anche nel Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio redatto dal Consorzio Piave oltre che ben note ai cittadini dell'area, spesso in apprensione durante l'evoluzione dei fenomeni meteorici intensi.

Oltre al bacino in realizzazione è prevista la realizzazione di un secondo invaso, in località San Fior di Sopra, in grado di trattenere 20.000 meri cubi d'acqua con sollievo del reticolo idraulico urbano, messo sotto stress durante le forti precipitazioni. Il Consorzio di bonifica Piave si occuperà dell'innalzamento ad una quota superiore, rispetto alla sommità arginale, nonché del raddoppio della sezione del ponte sul torrente Codolo-Ghebo a Codogné, comune trevigiano confinante con San Fior.

Il costo totale dei tre interventi ammonta a 2.800.000 euro, fondi post Vaia.

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