I cambiamenti climatici accentuano il bisogno d'acqua da trasformare in…. cibo.
Il mondo agricolo compatto chiede di potenziare il servizio di distribuzione della risorsa alle imprese del territorio: un bisogno che, con il continuo e progressivo innalzamento delle temperature anche alle nostre latitudini, rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza.
Lo hanno confermato i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, CIA e Confagricoltura) nel corso del webinar organizzato dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno per fare il punto della situazione; tante le novità emerse nell'incontro a distanza, che rientra in un progetto più ampio.
"ANBI Toscana – spiega Serena Stefani, vicepresidente ANBI Toscana – ha avviato una ricognizione sulla richiesta e sull'offerta di acqua per fini irrigui, con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo del settore agricolo ed agroalimentare, programmando un efficace utilizzo delle risorse europee, che si renderanno disponibili attraverso il Recovery Plan ed altre linee di finanziamento."
Tornando all'Alto Valdarno i progetti non mancano.
Se il Distretto 8, che interessa prevalentemente il comune di Castiglion Fiorentino, potrebbe cominciare a prendere forma già dall'autunno ed il Distretto 23 (abbraccia i territori dei comuni di Foiano della Chiana, Castiglion Fiorentino e in modo più marginale quelli di Marciano della Chiana, Lucignano e Cortona per un totale di circa 2.300 ettari) mira ad ottenere il finanziamento dei 2/3 della progettazione (per un valore di circa 1.300.000 euro) attraverso la partecipazione ad un bando, di cui si attende l'esito, anche le altre aree del comprensorio sono state attenzionate dal Consorzio di bonifica, che si pone nuovi ,ambiziosi obiettivi.
"Abbiamo avviato un'analisi preliminare per valutare l'opportunità di progettare un distretto irriguo nei comuni di Montepulciano, Torrita di Siena e Sinalunga, cioè nel versante senese della Valdichiana: una rete, che potrebbe coprire un'area di oltre 3.000 ettari" anticipa il direttore generale dell'ente consorziale, Francesco Lisi.
Ancora più ambizioso il secondo obiettivo: affrontare e risolvere il caso Valtiberina, dove lo sviluppo delle reti resta al palo: l'area, ad un tiro di schioppo dalla diga di Montedoglio, infatti, non può beneficiare, come vorrebbe, della risorsa per usi agricoli.
"La vallata costituisce un unicum in tutta la Toscana. Infatti, in questo territorio le competenze in materia non sono state affidate al Consorzio di bonifica ma all'Unione dei Comuni. Riteniamo che la questione vada affrontata a livello politico con molta chiarezza per evitare di penalizzare l'agricoltura, visto che gli unici beneficiari delle risorse messe a disposizione dai vari strumenti di finanziamento per la realizzazione delle reti irrigue sono i consorzi di bonifica" commenta Serena Stefani.
"Da parte nostra c'è massima disponibilità ad avviare un percorso, che salvaguardi gli interessi di tutti", aggiunge la Presidente, che conta attraverso l'assessore all'agricoltura della Toscana, Stefania Saccardi, di poter avviare presto un confronto a livello regionale.
Per ora sono due i nuovi obiettivi strategici, cui punta il Consorzio, che non esclude valutazioni approfondite anche per un eventuale sviluppo "in progress" delle reti nei comuni di Chiusi, Cesa e Marciano della Chiana.
Soddisfazione e condivisione hanno espresso Cia, Coldiretti e Confagricoltura Arezzo .