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IRRIGAZIONE: ATTIVATI I PRIMI SISTEMI DI CONTROLLO GEOREFERENZIATI

Pubblicato il 14/07/2015

Nessuna preoccupazione particolare per gli agricoltori del territorio aretino e senese: nonostante il grande caldo ed il paventato rischio di siccità per le colture, a garantire i raccolti e la loro qualità c'è il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno. L'ente consortile ha in gestione 3 distretti irrigui attivi e proprio in questi giorni sta definendo, con l'amministrazione provinciale di Siena, la convenzione per la gestione del nuovo distretto irriguo di Montepulciano, appena collaudato. Grazie al lavoro svolto dall' "Alto Valdarno" sull'invaso di Montedoglio, è garantita acqua di qualità a tutti gli agricoltori delle vallate.

Irrigazione 2.0: potrebbe essere definita così quella messa in atto dal Consorzio 2 Alto Valdarno; per la conduzione di questi distretti irrigui ha infatti messo in piedi un importante sistema gestionale. In tutto sono 374 gli ettari irrigati grazie alla gestione delle risorse idriche consortili, che rendono possibile un'agricoltura di qualità e soprattutto sostenibile in un territorio dove questo settore è fondamentale, soprattutto per ortofrutticole e seminativi irrigui.

«L'ente è impegnato nello studio e nella progettazione di sistemi irrigui, che non intacchino la risorsa acqua, oggi tema di grande attualità – spiega il presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno, Paolo Tamburini - e creino un sistema virtuoso, che miri ad un uso razionalizzato dell'irrigazione.»

Una novità importante è che dalla campagna di irrigazione 2015 sono attivi sistemi di telecontrollo, che consentono di monitorare "da remoto" (quindi smartphone, tablet e pc) il funzionamento della rete ed i prelievi irrigui, nonché di comandare a distanza le valvole sezionatrici delle condotte principali; questo è possibile grazie ad una serie di centraline sparse nei campi che rilevano umidità, temperatura esterna e della terra, nonchè altri dati utili a capire quanta necessità reale di acqua abbia quella data coltura, in quel dato terreno, in quella data situazione. I tecnici consorziali così sono in grado di limitare od aprire l'accesso all'irrigazione all'agricoltore, che ne necessiti.

«Siamo uno dei primi Consorzi a mettere in pratica questa tecnologia – continua Tamburini – Con l'aiuto e la collaborazione degli agricoltori riusciamo a monitorare i singoli campi e le singole colture così da erogare acqua in quantità precise, laddove ce ne sia una necessità reale». Con questo tipo di intervento si vuole rispondere ad un concetto di agricoltura moderna, che anche in Valdichiana è possibile, dando occupazione e creando eccellenze agroalimentari in grado di sostenere l'ambiente e il territorio.

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