GOCCIA VERDE ANBINFORMA AMBIENTI D’ACQUA MAGAZINE IRRIGANTS EUROPE CAP2020 PROGETTI ANBI
ITEN
Menu mobile
Go back

ANBI RIPRISTINARE RISORSE CANCELLATE NEL PNRR PER CONTRASTARE IL CRESCENTE RISCHIO DI FRANE ED ALLUVIONI

Pubblicato il 22/02/2021

Abbandono del territorio, cementificazione e cambiamenti climatici accentuano le fragilità del territorio italiano, incrementando il pericolo di frane, che ha ormai superato il numero di 620.000, interessando un'area di 23.700 chilometri quadrati pari al 7,9% della superficie nazionale, concentrato soprattutto al Centro Nord (Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria Lombardia); analogamente le aree a pericolosità idraulica elevata interessano 12.405 chilometri quadrati, pari al 4,1% dell'Italia. Secondo i dati di I.S.P.R.A. (Istituto Superiore Protezione Ricerca Ambientale), in aree a rischio vivono oltre 3 milioni di famiglie, suddivisi in circa 2 milioni di edifici; vi sorgono circa 680.000 attività economiche con oltre 2.500.000 addetti.

"Per contrastare l'accentuarsi dei fenomeni a seguito della crisi climatica ed aumentare la resilienza dei territori, è necessario creare fasce boscate nelle aree pedecollinari, utili a consolidare il territorio, limitando il rischio che episodi di dissesto abbiano conseguenze drammatiche per le comunità": a proporlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto ad un confronto promosso dal Partito Democratico sulle migliorie da apportare al Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza.

Per questo, di fronte al crescente pericolo, ANBI ribadisce la necessità di riallocare, nel P.N.R.R., il miliardo destinato alla forestazione e poi cancellato.

Analogamente si chiede il ripristino del miliardo oggi dimezzato e destinato alla digitalizzazione della rete idraulica.

"Ciò permetterebbe un maggiore controllo sull'utilizzo della risorsa acqua, contrastando eventuali abusi e fornendo un utile supporto allo sviluppo sostenibile del settore agricolo. Ciò – conclude il Presidente di ANBI – rientra a pieno titolo nella necessità di nuove infrastrutture a servizio del territorio, ritenuta un'esigenza strategica per l'Italia. I Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno pronti centinaia di progetti, capaci non solo di garantire migliaia di posti di lavoro, ma soprattutto di rispettare i tempi europei, che indicano il 2023 come scadenza per la conclusione dell'iter autorizzativo ed il 2026 come termine ultimo per la realizzazione e rendicontazione degli interventi. Finanziarli, attraverso l'opportunità del Recovery Plan, sarebbe un segnale importante nel segno del Green New Deal; per questo, li mettiamo a disposizione del Paese." 

Related articles